QUESITO:
Sono uno psicologo e ho un dubbio su una risposta di un paziente in merito ad un test di wais r sul vocabolario. il test in questione è composto da 35 domande, e noi dobbiamo attribuire un punteggio di 2, 1 o 0 a seconda della pertinenza della risposta. Alla domanda riparare si considera giusta la riposta ‘fare sì che ritorni come nuovo’. Alla domanda sproloquiare il paziente ha dato la risposta: ‘sparlare (parlare a sproposito) senza malizia’. La risposta è pertinente?
RISPOSTA:
La risposta si colloca più o meno nel mezzo, a mio giudizio, tra una risposta del tutto pertinente e una del tutto sbagliata.
Nel concetto di sproloquiare rientra sicuramente il parlare a sproposito e sconclusionatamente e, in effetti, questo raramente si concilia con la malizia che, all’opposto, implica una buona dose di oculatezza, di programmazione (che è il contrario dell’essere sconclusionati). Diciamo, però, che non si può escludere a priori che uno sproloquio sia anche malizioso. Quel che è un po’ strano (poco appropriato secondo il lessico e la semantica italiani) è l’uso del termine sparlare, il quale, invece, implica esattamente e necessariamente la malizia, la maldicenza, il malanimo.
Morale della favola: o il suo informatore presenta qualche lacuna nell’uso dell’italiano (ignorando, cioè, il significato esatto del termine sparlare, piuttosto che di sproloquiare), oppure sembrerebbe questo un classico caso interessante di lapsus freudiano (ma non vorrei certo rubarle il mestiere…), poiché, nel momento stesso in cui il paziente nega esplicitamente la malizia, cacciandola dalla porta, ecco che questa rientra dalla finestra (inconscia) del significato di sparlare.
Fabio Rossi