“Chi tu sia” o “tu chi sia”?

Categorie: Pragmatica e testualità, Prosodia e intonazione, Sintassi

QUESITO:

Si scrive “Non so chi tu sia”, “Non so tu chi sia” o “Non so chi sia tu”? la prima sembra l’opzione più comune.

 

RISPOSTA:

La forma più naturale della frase è la prima, con la proposizione principale, non so, che regge una subordinata interrogativa indiretta al congiuntivo introdotta da un pronome interrogativo, chi tu sia. La seconda versione si spiega con l’intento del parlante di tematizzare il soggetto, cioè sottolineare, anticipandolo, che esso rappresenta l’informazione sulla quale verte il contenuto del pezzo di frase seguente. Con questo movimento, si noti, si crea una forzatura sintattica, perché il soggetto della subordinata viene a trovarsi all’interno della reggente (non so tu | chi sia) oppure la subordinata è costruita in modo anomalo (tu chi sia). Per questa ragione questa versione è adatta al parlato ma non allo scritto.
Anche la terza versione è il risultato di un intento pragmatico, come la seconda: in questo caso il soggetto della proposizione subordinata è focalizzato attraverso lo spostamento a destra. Tale sfumatura pragmatica, che nel parlato è accompagnata da un innalzamento del tono della voce, lascia intendere che ci sia un confronto con un altro soggetto. Per la verità, questa formulazione sembra più teorica che concreta: non è facile immaginare un contesto in cui potrebbe essere effettivamente usata; se ne può immaginare una variante inserita in una conversazione del genere:

  • Non so più chi sei.
  • No, io non so chi sia tu.

Lo spostamento a destra del soggetto non produce forzature sintattiche: la frase così formata è, quindi, comunque più adatta al parlato che allo scritto (in quanto marcata), ma nello scritto non determina un abbassamento stilistico.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Coerenza, Pronome, Registri, Scritto-parlato-mediato, Sintassi marcata, Tema e rema
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