QUESITO:
Per motivi di lavoro mi trovo spesso a dovermi rivolgere a enti, istituzioni, aziende e simili.
L’impostazione iniziale è quindi al singolare; puntualmente, durante la stesura della comunicazione formale, mi viene naturale volgere la concordanza al plurale. In parole povere, aggettivi e pronomi in particolare si ricollegano alle seconda o alla terza persona plurale. Sia che mi rivolga a un ente sia che mi rivolga a un’azienda, so infatti di avere a che fare con un gruppo di persone, non con un qualcosa di inanimato (e singolare).
«Spettabile associazione, […] mi permetto di suggerire una modifica della vostra iniziativa. […] vi ringrazio per la vostra attenzione»; «vi invito a porgere i miei ringraziamenti alla giuria per il loro lavoro».
Qual è la concordanza consigliata: singolare o plurale?
RISPOSTA:
La concordanza al singolare in questi casi risulterebbe grammaticamente corretta, ma comunicativamente inaccettabile. Ovviamente, infatti, non ci si rivolge all’ente, ma ai suoi membri: sarebbe ben strano suggerire una modifica o ringraziare un ente astratto. La concordanza al plurale, quindi, è un’infrazione formale inevitabile e del tutto giustificata. L’alternativa (un po’ innaturale) che consente di ristabilire la correttezza grammaticale è intestare la lettera non all’ente ma direttamente ai destinatari effettivi: Gentili rappresentanti / membri / responsabili…
Fabio Ruggiano