Accordo e congiuntivo/condizionale

Categorie: Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Vorrei sottoporre due quesiti che mi attanagliano:

«È/è stata la cosa migliore che avremmo/avessimo potuto fare»?

«Mi sembra tutto/tutta una follia»

Credo siano tutte forme corrette, ma vorrei capire nello specifico che cosa cambi.

 

RISPOSTA:

Sì, in entrambi i casi entrambe le varianti sono corrette, senza alcun cambiamento semantico rilevante.

Nella prima variante della prima frase, la prospettiva è quella di considerare la cosa da fare come un futuro nel passato: io adesso racconto che nel passato avremmo potuto fare una cosa (cioè nel futuro rispetto al passato, ma comunque nel passato rispetto a ora) che effettivamente poi abbiamo fatto (nel passato). Nel secondo caso, invece, prevale il punto di vista di considerare la cosa come semplicemente passata. Esiste inoltre una terza possibilità, cioè quella dell’imperfetto congiuntivo: «È/è stata la cosa migliore che potessimo fare». Quest’ultima variante, che indica contemporaneità (e/o possibilità) nel passato, funziona meglio con la reggenza al passato («È stata la cosa»), tuttavia funziona anche in dipendenza dal presente («È la cosa»), in quanto rimane tuttora, a ripensarci, la cosa migliore (che potessimo/avremmo potuto/avessimo potuto fare). Tra tutte le soluzioni, quella che mi pare più naturale è «È [perché lo è tuttora] la cosa migliore che potessimo fare», oppure, in modo ancora più semplice e chiaro (e dunque sempre preferibile: perché complicare e complicarci la vita?), «Abbiamo fatto la cosa migliore».

Nella seconda frase, l’accordo può avere come testa sia il soggetto ([Ciò] mi sembra tutto una follia»), sia il predicativo del soggetto («una follia»). Nel primo caso, inoltre, si può anche sostenere che «tutto» sia un soggetto posposto e comunque il significato della frase non cambierebbe.

Fabio Rossi

Parole chiave: Accordo/concordanza, Analisi del periodo, Analisi logica, Verbo
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