Afterparty

QUESITO:

Si può dire afterparty, o esiste la traduzione corretta in italiano per indicare il dopo-festa? Mi è sorto questo dubbio quando, dopo il compleanno di 18 anni, il festeggiato ci ha portato a un bar per bere dello spumante.

 

RISPOSTA:

Caro utente,

Questo termine, di chiara derivazione anglofona, è usato in italiano da pochissimo tempo: l’archivio del giornale Repubblica restituisce la prima attestazione nel 2003 e, fino ad oggi, la parola risulta usata appena 67 volte. In inglese si scrive con il trattino, quindi after-party, ma anche come parola unica. Indica il ricevimento che a volte viene offerto ad una parte selezionata del pubblico dopo un concerto, una rappresentazione teatrale, la prima proiezione di un film, una sfilata o simili. Anche in italiano (a giudicare dall’uso che si fa della parola negli articoli di Repubblicaafterparty indica la festa, di solito ben organizzata ed esclusiva, dopo un evento mondano; ma era quasi inevitabile che il termine ampliasse il suo spettro semantico e finisse per definire qualunque festa o incontro tra amici “in seconda serata”.
L’uso semanticamente esteso, comunque, non è attestato ed è al limite dell’accettabilità. In questa accezione, la parola dovrebbe essere usata o con una sfumatura ironica, derivante dalla promozione di un semplice incontro tra amici ad una festa esclusiva, o per modo di dire (nello scritto andrebbe messa tra virgolette).
Non sembra esistere, in italiano, un termine che possa sostituire afterparty, né nel senso proprio, né in quello esteso. Il suo dopo-festa (che ricalca il noto Dopofestival sanremese), però, mi sembra un ottimo candidato.

Fabio Ruggiano

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