QUESITO:
- Mi sembra ieri che/quando eri ancora piccolo tra le mie braccia e guardati adesso invece.
- Mi sembra di essere ritornato piccolo che/quando la vita era più spensierata.
- Chiami proprio adesso che/quando sono così impegnato.
- L’informazione è arrivata proprio ieri che/quando è successo il casino.
Il “che” in queste frasi che valore ha, di pronome relativo assimilabile a “in cui”?
“Quando” invece potrebbe essere una congiunzione relativa col valore di “in cui” oppure invece potrebbe essere una congiunzione relativa doppia, paragonabile a “il periodo in cui/nel periodo in cui”?
Fermo restando che tutti le alternative proposte in sostituzione di “che” o “quando” non mi suonerebbero nelle quattro frasi elencate.
RISPOSTA:
Il che in questione è un tipico «che temporale», vale a dire di valore intermedio tra il pronome relativo e la congiunzione, in alcuni casi; in altri con valore decisamente di congiunzione temporale. Quando è una congiunzione temporale e non un pronome relativo doppio, anche se la distinzione è di carattere più convenzionale-nomenclatorio che sostanziale: per esempio, è chiaro il parallelismo con dove pronome relativo doppio (‘nel luogo in cui’: «va’ dove di pare»); però, per convenzione, esistono le subordinate temporali, e non le “locali”, che vengono invece categorizzate come relative. In nessuna delle frasi proposte sarebbe possibile la sostituzione con “in cui”. Anche la sostituzione con “il periodo in cui” sarebbe del tutto innaturale.
Fabio Rossi