QUESITO:
Mi chiedo se una citazione possa avere o no la maiuscola a seconda di come è scritta. Per esempio: se scrivo: “Qualcuno ha detto: ‘La vita non è aspettare che passi la tempesta, è imparare a danzare sotto la pioggia’”, so che ci vuole la maiuscola, ma mi capita di leggere invece: “Qualcuno ha detto che ‘la vita non è aspettare che passi la tempesta, è imparare a danzare sotto la pioggia’”. È corretto? la seconda frase si scrive così perché è un discorso indiretto?
RISPOSTA:
Uno dei pochi punti fermi dell’ortografia nell’ambito della punteggiatura è che il discorso diretto deve cominciare con la lettera maiuscola. Si noti, a parte, che questa convenzione, in teoria utile per distinguere il discorso riportato dalla cornice che lo inquadra, va accolta senza dogmatismo: in pratica, infatti, non è affatto necessario segnalare con la maiuscola la alterità del discorso riportato rispetto alla cornice quando il discorso riportato ha già una sua precisa segnalazione introduttiva (: ” oppure : –) e conclusiva (” oppure –).
Tornando al tema centrale, le citazioni letterali di parole altrui possono essere assimilate a un discorso diretto oppure no; nel primo caso si ricade nell’obbligo della lettera maiuscola, nel secondo caso, invece, no. Che cosa distingue il primo caso dal secondo? La presenza, nel secondo caso, di un connettivo (come nella sua frase che) che integra la citazione all’interno della sintassi della cornice. Anche in questo caso, va ricordato, è bene mantenere le virgolette intorno alla citazione, per segnalare che quelle parole provengono da un’altra fonte.
Fabio Ruggiano