“Come se” usassi il congiuntivo

Categorie: Pragmatica e testualità, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Molto spesso nelle grammatiche si parla di condizionale o congiuntivo in maniera troppo semplicistica limitandosi ad indicarne la preferenza nel solo periodo ipotetico senza però specificare le casistiche particolari che si possono verificare per esempio dopo quandofinchécome se o anche se. Nella fattispecie qui sotto riportata, mi sapete gentilmente confermare quali siano le frasi corrette e quali no con relativa argomentazione?
1) Stanno decidendo se acquistare o meno nuovi giocatori ma i problemi sono ben altri: ragionano come se quelli che poi arriverebbero (qualora lo decidessero), fossero in grado di farci migliorare.
2) Stanno decidendo se acquistare o meno nuovi giocatori ma i problemi sono ben altri: ragionano come se quelli che poi arriverebbero (qualora lo decidessero), sarebbero in grado di farci migliorare.
3) Stanno decidendo se acquistare o meno nuovi giocatori ma i problemi sono ben altri: ragionano come se quelli che poi arrivassero (qualora lo decidessero), fossero in grado di farci migliorare
4) Stanno decidendo se acquistare o meno nuovi giocatori ma i problemi sono ben altri: ragionano come se quelli che poi arrivassero (qualora lo decidessero), sarebbero in grado di farci migliorare.

 

RISPOSTA:

Nelle sue frasi ci sono due ordini di problemi: bisogna decidere da una parte il modo della proposizione relativa che poi arriverebbero / arrivassero; dall’altra il modo della proposizione comparativa ipotetica come se quelli sarebbero / fossero
La soluzione al primo problema è che sono corretti tutti e due i modi: la proposizione relativa è la più svincolata da regole sulla scelta dei modi e dei tempi verbali, perché funziona da ampliamento di un nome o un pronome (in questo caso quelli). Può, quindi, esprimere la condizionalità con il condizionale, la non fattualità con il congiuntivo (e ricordiamo che la non fattualità espressa dal congiuntivo è molto vaga) e anche la fattualità con l’indicativo: quelli che poi arrivano / arriveranno.
Il modo della comparativa ipotetica è, di norma, il congiuntivo: il condizionale non è previsto. L’indicativo è accettabile come variante trascurata (si comporta come se non gliene frega niente). L’attrazione verso il condizionale nel suo esempio è dovuta al fatto che la comparativa, pur essendo un’ipotesi (per cui richiede il congiuntivo), esprime il risultato di una condizione (idea che si esprime con il condizionale o con l’indicativo). Sarebbero / fossero in grado, infatti, è, dal punto di vista logico, il risultato o della condizione espressa dalla relativa che poi arrivassero (interpretata come ‘se poi arrivassero’), o, se costruiamo la relativa con il condizionale, di una condizione implicita (per esempio come se quelli che poi arriverebbero, arrivando sarebbero in grado di farci migliorare).
Dal punto di vista grammaticale, in conclusione, la variante al condizionale è scorretta (anche se può essere difesa con ragioni logiche). Sebbene sia il congiuntivo il modo corretto, però, suggerisco di sostituire il tempo imperfetto con il presente del verbo modale poterecome se quelli che poi arrivassero / arriverebbero / arriveranno possano essere in grado… In questo modo si mantiene la sfumatura potenziale dell’imperfetto ma si guadagna una più marcata proiezione nel futuro che recupera in parte, in modo grammaticalmente ineccepibile, l’idea della conseguenza.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi logica, Verbo
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