QUESITO:
Vorrei sapere se sia corretto scrivere extrafondente tutto attaccato e se in una frase del tipo “Per Pasqua ho ricevuto in regalo un uovo di cioccolato extrafondente” la parola extrafondente possa essere considerata come aggettivo qualificativo al grado superlativo assoluto.
RISPOSTA:
La grafia extrafondente è pienamente accolta, tanto da essere registrata nel dizionario dell’uso GRADIT. Basta fare una veloce ricerca on line, comunque, per vedere che le alternative extra-fondente e extra fondente sono diffuse tra gli scriventi (difficile stabilire quale sia la preferita). Sono tutte da considerarsi corrette, al pari di extra vergine e extra-amaro.
Questa variabilità grafica, del resto, è prevedibile, visto che i prefissi extra-, mega–, maxi- e simili sono percepiti quasi come parole a sé stanti (possono essere annoverati, infatti, nella categoria degli affissoidi, e in particolare prefissoidi, morfemi a metà tra gli affissi e la parole a tutti gli effetti) e pertanto resistono all’univerbazione, cioè alla fusione con la parola base per formare una nuova parola. Solo quando la nuova parola è del tutto acclimata la grafia univerbata si stabilizza, come in extracomunitario, extraconiugale, extraparlamentare ecc.
Per quanto riguarda il grado dell’aggettivo, è sicuramente superlativo assoluto: i prefissoidi sopracitati rappresentano una alternativa, molto apprezzata nell’italiano contemporaneo, al suffisso -issimo o all’avverbio molto. Nel caso specifico dell’aggettivo fondente, il superlativo fondentissimo è al limite dell’accettabilità, perché la qualità definita dall’aggettivo non si può graduare, un po’ come per iniziale o motorizzato. Extrafondente, infatti, è nato in ambito pubblicitario, nel quale si fanno spesso forzature linguistiche, e si può dire solo della cioccolata.
Fabio Ruggiano