Con chi concorda il participio dei verbi procomplementari

Categorie: Morfologia, Sintassi

QUESITO:

L’accordo del participio passato dei verbi procomplementari è lo stesso di quelli intransitivi pronominali (con ausiliare essere)? quindi sempre accordo col soggetto? oppure c’è qualche deviazione?

 

RISPOSTA:

Il participio passato di quasi tutti i verbi procomplementari costruiti con l’ausiliare essere concorda con il soggetto. Si comportano così i verbi composti con ci: Luca ci è rimasto male/Maria ci è rimasta male; con ci più si: Luca ci si è messo d’impegno/Maria ci si è messa d’impegno; con si (ovvero se) più ne: Luca se n’è guardato bene/Maria se n’è guardata bene; Luca se ne è partito/Maria se ne è partita.

Concorda, invece, con la il participio dei verbi composti con si (ovvero se) più la: Luca non se l’è sentita/Maria non se l’è sentita.

I pochi verbi con ce più ne sono impersonali, quindi in astratto mantengono il participio invariato. Tra questi, però, volercene è attratto dal soggetto “logico”, ovvero dal referente del complemento partitivo: ce n’è voluto di coraggio/ce n’è voluta di strada; corrercene praticamente rifiuta le forme composte; essercene mantiene il participio invariato, ma conosce anche, minoritariamente, un accordo al femminile, attratto dalla serie dei verbi con la (oppure da un referente latente come possibilità, gara, partita…): “Non ce n’è stato per nessuno, troppo forte la nostra Sofia” (ilpost.it, 2019), ma “Però, al ritorno, la Juve ha fatto la Juve e allora non ce n’è stata per nessuno” (gazzetta.it, 2019).

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Accordo/concordanza, Analisi logica, Pronome, Verbo
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