Condizionale e infinito nelle subordinate

Categorie: Sintassi

QUESITO:

Sono corrette queste frasi?
1. Sono convinta che il Signore avrebbe perdonato più facilmente un aborto che tutto il male fatto a vostra figlia.
2. L’unica soluzione da prendere, seppure a malincuore, era troncare la relazione.
3. È logico che, se la famiglia tradizionale dovesse generare un ambiente invivibile, sarebbe meglio per i figli vivere con un solo genitore.
4. Sono talmente felice che potrei non mangiare per una settimana! 

 

RISPOSTA:

​Le frasi sono tutte corrette. 
Per la prima e la terza il sospetto potrebbe venire dall’uso del condizionale nella subordinata completiva (“sono convinta che avrebbe“, “è logico che sarebbe“); si tratta, però, di un uso legittimo, perché in entrambe le frasi le completive sono a loro volta apodosi di periodi ipotetici. Nella prima frase la protasi è sottintesa: “Sono convinta che il Signore (se avesse dovuto) avrebbe perdonato più facilmente un aborto che tutto il male fatto a vostra figlia”; nella terza la protasi è esplicitata: “se la famiglia tradizionale dovesse generare un ambiente invivibile”.
Nella quarta il dubbio potrebbe venire ancora dal condizionale, questa volta usato in una proposizione consecutiva. Anche qui, però, il condizionale è giustificato perché la consecutiva è l’apodosi di un periodo ipotetico con la protasi sottintesa: “Sono talmente felice che (se dovessi) potrei non mangiare per una settimana!”.
La seconda frase ha una costruzione con due infiniti, uno nella relativa implicita (“da prendere”) e uno nella completiva (“troncare la relazione”). Come sempre, anche in questi due casi l’infinito presente instaura un rapporto di contemporaneità (in questo caso nel passato) con il verbo della proposizione reggente.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo
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