Congiuntivo o indicativo nelle completive

Categorie: Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Causa la mia ignoranza vorrei sapere con certezza se in questo slogan pubblicitario la mancanza del congiuntivo sia da considerarsi errore (da bocciatura) o se invece è corretto così com’è per quanto possa forse suonare male o poco abituale:

NON VOGLIAMO CHE TU INVESTI. VOGLIAMO CHE INVESTI MEGLIO.

Ora, INVESTA, suonerebbe meglio; ma non è forse anche artificioso, o comunque non obbligatorio, nel senso: questa frase, la cui reggente è all’indicativo, non richiederebbe, nella subordinata, sempre l’indicativo? In considerazione anche del fatto che la frase sì esprime una speranza, un desiderio, ma la sua forma però è assertiva, imperativa. La forma con cui non avrei dubbio alcuno se usare il congiunto sarebbe la seguente e la più corretta (ma per nulla adatta allo slogan): NON VORREMMO CHE INVESTISSI TANTO. VORREMMO CHE INVESTISSI MEGLIO.

 

RISPOSTA:

La frase è corretta, ma non per una questione di suono, bensì di sintassi e di stile. Senza dubbio la versione al congiuntivo è più formale, ma il significato di entrambe le frasi è identico. Nelle subordinate completive (come quelle dipendenti da voglio) sono ammessi tanto il congiuntivo (più formale) quanto l’indicativo (meno formale). Per il resto, la sua spiegazione non è corretta: non c’entra (quasi) nulla il modo verbale della reggente. Decisamente da preferire il congiuntivo nella seconda frase: «Vorremmo che investissi…». Altresì giusta la riflessione che l’indicativo nella prima frase renda forse meglio la decisa volontà che le persone investano. Però, ripeto, a governare l’uso del congiuntivo è più il registro di formalità che la semantica, per cui, per evitare di sentirsi dare dell’ignorante dai puristi, le suggerirei comunque la forma al congiuntivo «vogliamo che investa».

Fabio Rossi

Parole chiave: Registri, Verbo
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