“Dovere” epistemico

Categorie: Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Ho avuto modo di leggere questo periodo: “Tu, all’epoca, eri un bambino: avresti dovuto avere cinque o sei anni”.
Ho attribuito al predicato avresti dovuto avere valore dubitativo, come se l’autore non fosse certo dell’età dell’interlocutore. Vi domando se la scelta di ricorrere al condizionale (composto) sia legittima; oppure, per tale finalità comunicativa, si sarebbe dovuto propendere per l’indicativo.
Mi si sono presentate alla mente due soluzioni che vorrei confrontare con quella sopra indicata: quale tra le tre vi sentireste di suggerire, sempreché tra esse ve ne sia almeno una rispondente all’interpretazione che ho dato alla frase d’origine?
1. Dovevi avere cinque o sei anni.
2. Avevi, se non sbaglio, cinque o sei anni.

 

RISPOSTA:

La sua interpretazione della frase è corretta: il verbo dovere è usato qui con valore epistemico (quello che lei definisce dubitativo), cioè per esprimere l’incertezza dell’emittente circa la verità di quello che sta dicendo. Dal momento che l’evento, o meglio lo stato, di cui l’emittente non è certo è passato, ci si aspetta che egli usi l’imperfetto, come nel suo esempio 1. La scelta del condizionale passato non è impossibile, ma in questo contesto sembra un po’ pleonastica, perché aggiunge alla sfumatura di incertezza già presente nel verbo servile dovere quella condizionale propria del modo. Il suo esempio 2, infine, è pure corretto e tutto sommato equivalente agli altri due: in questo caso l’espressione dell’incertezza è affidata non al verbo dovere ma alla proposizione incidentale se non sbaglio. In termini di registro, quest’ultimo esempio è il più formale, visto che l’uso epistemico del verbo dovere è proprio di un contesto colloquiale, anche se non trascurato.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Registri, Verbo
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