Due verbi, un predicato: i verbi aspettuali o fraseologici

Categorie: Sintassi

QUESITO:

Avrei un dubbio relativo ad alcuni predicati composti da più verbi: nella frase «perché imparassimo a volergli bene» potete spiegarmi per quale ragione si tratti di un unico predicato? È un verbo fraseologico? E in tal caso, di quale tipo? Quale bibliografia consigliereste per sciogliere questo genere di dubbi?

 

RISPOSTA:

«Perché imparassimo a volergli bene» sono due proposizioni subordinate (con due diversi predicati): una finale + un’infinitiva (che potrebbe essere definita come finale o anche in altro modo). Imparare a non è un verbo fraseologico. Le grammatiche contengono di solito una lista dei verbi fraseologici, come per es. la nostra: F. Rossi, F. Ruggiano e R. Merida, La grammatica Treccani per la scuola secondaria di secondo grado, vol. A, Morfologia – Sintassi – Lessico – Fonologia – Ortografia, Firenze, Treccani Giunti T.V.P., 2024, p. 24. Non escludo che qualche grammatico possa estendere la lista dei verbi fraseologici o aspettuali fino a includervi anche imparare a fare qualcosa (come abbiamo detto più volte, la grammaticografia è varia e certe scelte sono soltanto punti di vista, peraltro legittimi, che nulla hanno a che vedere col funzionamento e gli usi di una lingua), però non mi pare una scelta corretta, perché l’aspetto verbale qualifica un’azione in base al momento e alle modalità in cui viene svolta (per es. tentativo, imminenza, momento iniziale o finale, continuità e simili). Non si vede come un verbo come imparare possa qualificare l’aspetto.

Fabio Rossi

Parole chiave: Italiano a scuola, Verbo
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