QUESITO:
Stavo pensando a qualche frase:
1) Lo ringrazio per avermi aiutato
2) Lo rispetto per avermi aiutato
3) Questo lo dico al di là del rispetto che io ho per lui per avermi aiutato.
Partiamo dalle prime 2:
Qui abbiamo una proposizione causale, il cui soggetto rimanda all’oggetto diretta della reggente.
Ora, esistono numerosi verbi che si comportano in questo modo, ma che solitamente reggono la preposizione di, (come anche lo stesso verbo “ringraziare”), per esempio:
– lo supplico di andarsene (finale).
– ti ringrazio di avermi dato ascolto (causale).
Quella di far concordare oggetto diretto della reggente e soggetto della finale o causale introdotta da “per” può ritenersi un grossolano errore, se non un colloquialismo, in quanto sarebbe meglio una proposizione esplicita come “perché, “poiché”, “affinché” ecc…?
La terza frase è quella che mi desta più dubbi, in quanto non c’è un oggetto diretto (lui) che possa concordare col soggetto della proposizione implicita causale, ma il soggetto della causale sembra comunque essere lo stesso del pronome del sintagma preposizionale “per lui”.
Forse, è proprio a causa di quel “per” che il tutto mi suona scorretto, forse cambierebbe qualcosa se in questa frase dicessimo “di lui” al posto di “per lui”.
Rimetto a lei l’ultima parola, quella che possa far luce sull’intrigo.
RISPOSTA:
Come già osservato in altre risposte, il tema del “controllo” (come si definisce in sintassi, o se preferisce dell’identità del soggetto con altro elemento della frase) del soggetto delle subordinate implicite, ora da parte del soggetto della reggente, ora da parte di altri complementi (non solo l’oggetto) è ricco e complesso. Non c’entra nulla la colloquialità, nei casi specifici da lei sottoposti. Può avere una prima panoramica della ricchissima casistica del controllo del soggetto delle subordinate all’infinito nella Grande grammatica di consultazione di Renzi, Salvi, Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1991, vol. 2, pp. 483-569.
Come ripeto, la frase 3 va benissimo, il soggetto della subordinata implicita infinitiva causale («per avermi aiutato») è controllato da «per lui», non è colloquiale e non cambierebbe nulla rispetto a «di lui» (per es.: «…considerazione che ho di lui…»).
Fabio Rossi