QUESITO:
Leggendo un testo narrativo ho evidenziato un uso molto largo da parte dell’autore del verbo dovere, talvolta, a mio avviso, coniugati in maniera un po’ trascurata.
Vi riporto quattro esempi che ne ho ricavato:
– Se i due fratelli non erano nella stanza, dovevano esserne usciti da poco.
– Se gli interrogati non avessero detto la verità, lui doveva saperlo.
– Pensò che doveva…
– Era il segno che doveva parlare.
Vorrei sapere se le frasi avrebbero potuto essere scritte diversamente, alzando il grado di formalità.
RISPOSTA:
Nessuna delle occorrenze può dirsi trascurata, sebbene nelle ultime due frasi l’indicativo imperfetto possa essere sostituito dal condizionale passato, elevando la formalità della costruzione. La sostituzione non è possibile nella prima frase, perché produrrebbe un significato illogico; nella frase, infatti, l’imperfetto non è modale, ma ha valore temporale. In altre parole, erano non sta per fossero stati, ma indica proprio che l’evento è continuato nel passato; coerentemente, dovevano è l’unica forma possibile, anch’esso con valore di temporale, perché non c’è una condizione rispetto alla quale esprimere una conseguenza.
Nella seconda frase la sostituzione è possibile, ma cambierebbe il significato complessivo. L’indicativo imperfetto, infatti, indica che il soggetto imponeva a sé stesso di venire a sapere una circostanza; il condizionale passato, invece, sarebbe interpretato come conseguenza ipotetica della condizione descritta nella protasi (se gli interrogati non avessero detto la verità). Si noti che nella costruzione avrebbe dovuto saperlo il verbo dovere, a dispetto del suo significato di base, assume automaticamente la sfumatura di incertezza tipica di espressioni come devono essere le cinque (= ‘forse sono le cinque’).
Fabio Ruggiano