“Irruente” o “irruento”?

Categorie: Lessico e fraseologia, Morfologia

QUESITO:

Si può irruento/irruenta o solo irruente? Considerando la derivazione della parola da un participio latino e non da un aggettivo, le due forme hanno pari dignità usate nei vari registri della lingua o, magari in determinati contesti, è più corretta la seconda?

 

RISPOSTA:

Le due forme sono perfettamente equivalenti, e dunque entrambe corrette e adatte a tutti i contesti e in tutti i registri. Come giustamente osserva Lei, irruente è più vicina all’etimo latino (participio presente del verbo irruere), mentre irruento ha subito il consueto trattamento della maggioranza degli aggettivi italiani. Irruento è più comune, tanto da essere messa a lemma del Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro, laddove irruente è considerata una variante. Se proprio volessimo fare una sottile distinzione, diciamo che irruente piace di più alle persone più tradizionaliste e convinte che una lingua vada valutata solo razionalisticamente (cioè in base a rigide considerazioni etimologiche). A queste persone, ricordiamo tuttavia che ogni lingua è mutevole nel tempo, nello spazio ecc. e che, se così non fosse, parleremmo ancora latino (o, addirittura, protoindoeuropeo, o, per chi ci crede, la lingua di Adamo)!

Fabio Rossi

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