QUESITO:
Ad un amico straniero ho chiesto un giudizio su due insegnanti di lingua italiana.
La sua risposta è stata: “Mi sembrano che parlino troppo velocemente”.
Non mi sono permesso di correggerlo, però avrei voluto spiegargli che in questo caso il verbo sembrare regge una proposizione subordinata soggettiva esplicita e va usato in forma impersonale e quindi alla terza persona singolare, anche se le insegnanti in questione sono due.
In effetti le due insegnanti non sono il soggetto del verbo sembrare. Se proprio si vuole trovare un soggetto per il verbo sembrare, questo è costituito dalla intera proposizione subordinata che lo segue.
Non ho corretto il mio amico, ma, subito dopo, mi ha preso un dubbio terribile!
Perché se io volgo la subordinata da esplicita in implicita allora le due insegnanti tornano ad essere il soggetto della proposizione principale, il verbo sembrare smette di essere impersonale e andrà coniugato alla terza plurale? La frase diventa, infatti: “Le due insegnanti mi sembrano parlare troppo velocemente”. Il significato è identico ma cambiano i ruoli degli attori in commedia.
RISPOSTA:
La sua prima osservazione è corretta: mi sembra che regge una proposizione soggettiva, che ne costituisce il soggetto grammaticale. Per questo motivo rimane sempre alla terza persona singolare, a prescindere dal soggetto della proposizione soggettiva.
Questa analisi si scontra con la logica (come spesso avviene), che individua nel soggetto della soggettiva, non nell’intera proposizione, il soggetto anche del verbo reggente. Da qui l’errore, comune anche nei nativi, di concordare il verbo reggente con il soggetto della soggettiva.
Il verbo sembrare seguito da una proposizione soggettiva ammette anche la costruzione personale (le due insegnanti sembrano parlare). Questa costruzione, meno frequente di quella impersonale, richiede che il verbo concordi con il suo soggetto; la logica della frase rimane la stessa, ma la grammatica cambia.
Fabio Ruggiano