L’assioma della virgola

Categorie: Pragmatica e testualità, Punteggiatura, Semantica

QUESITO:

 

Vorrei sapere se in queste due frasi è possibile inserire (oppure omettere) la virgola:

 

  1. «Questo inoppugnabile assioma, proprio di ogni cittadino di un Paese sviluppato(,) e costato all’umanità sangue, lotte e sofferenze, […]».

C’è il rischio che “costato” venga inteso per il Paese e non per l’umanità?

 

  1. «È esattamente nelle questioni forse “banali” e riguardanti la scelta da parte dell’individuo (,) che raggiunge la sua massima potenza giuridica.»

C’è il rischio che senza la virgola si confonda il senso della frase (“riguardanti la scelta da parte dell’individuo che raggiunge”), che insomma sia l’individuo a raggiungere la sua massima potenza giuridica e non l’assioma (come invece vorrei fare intendere)?

Inoltre, vorrei sapere se, quando la virgola viene aggiunta prima di e in frasi che hanno il soggetto diverso e sono distanti per contenuto e grammatica («eravamo arrivati puntuali, e Maria avrebbe voluto essere con i suoi amici al bar»), possa essere anche omessa: «eravamo arrivati puntuali e Maria avrebbe voluto essere con i suoi amici al bar».

 

RISPOSTA:

 

Suppongo che le due frasi da lei esemplificate facciano parte di un unico periodo, cioè: «Questo inoppugnabile assioma, proprio di ogni cittadino di un Paese sviluppato (,) e costato all’umanità sangue, lotte e sofferenze, è esattamente nelle questioni forse “banali” (,) e riguardanti la scelta da parte dell’individuo che raggiunge la sua massima potenza giuridica».

La presenza della virgola prima di e costato non è indispensabile ma produce una sfumatura di significato diversa perché mette sullo stesso livello entrambe le unità informative («proprio di ogni cittadino di un Paese sviluppato» e «costato all’umanità sangue, lotte e sofferenze»); anche senza la virgola però non c’è il pericolo di confondersi perché il participiocostato fa riferimento ad assioma e poi ad umanità mentre sviluppato è soltanto l’aggettivo di Paese. La verifica è semplice perché basta aggiungere il verbo per capire che si tratta di due subordinate alla principale: «Questo inoppugnabile assioma, che [l’assioma] è proprio…, e che [l’assioma] è costato…».

Nel secondo caso non va inserita la virgola perché la proposizione introdotta da che («che raggiunge la sua massima potenza giuridica») è una completiva e si riferisce naturalmente alla reggente («Questo inoppugnabile assioma è nelle questioni banali»); si può inserire la virgola soltanto se si mette per inciso (quindi fra due virgole) la proposizione «…, riguardanti la scelta da parte dell’individuo, …».

Sull’uso della virgola prima della congiunzione e, e in generale sugli usi della punteggiatura, non esistono delle regole ferree. Nel caso di «Eravamo arrivati puntuali e Maria avrebbe voluto essere con i suoi amici al bar» il soggetto della coordinata diverso rispetto a quello della reggente rappresenta un segnale di autonomia. La frase, quindi, può ammettere anche la virgola.

Raphael Merida

Parole chiave: Analisi del periodo, Coesione
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