Le sillabe di “genuino” e la dieresi

Categorie: Fonetica e fonologia, Letteratura e cultura, Prosodia e intonazione

QUESITO:

Ho un dubbio sulla divisione sillabica della parola genuino. In alcuni siti ho trovato che è trisillabo (ge-nui-no), in altri quadrisillabo (ge-nu-i-no). Poichè a me serve quadrisillabo devo considerare ui uno iato o un dittongo? In questo secondo caso devo porre la dieresi? E dove, sulla U o sulla I? Per maggior chiarezza riporto il verso: CON QUEST’UOMO GENUINO.

 

RISPOSTA:

La scansione normale di genuino è ge-nu-i-no, con la u ben separata dalla i (si veda qui la trascrizione del DOP); una pronuncia ge-nui-no risulta, invece, innaturale. In questa parola, quindi, la u è una vocale, non una semiconsonante, e forma con la vocale che la segue uno iato.

In ogni caso, nella tradizione poetica italiana il trattamento dei nessi vocalici è altamente oscillante: le ragioni del verso rendono possibili praticamente tutte le soluzioni. Nel caso in cui l’autore voglia trasformare un dittongo in iato può (ma non è obbligatorio) segnalare al lettore l’eccezione attraverso la cosiddetta dieresi grafica (o semplicemente dieresi), ovvero la sequenza di due puntini collocati sopra una vocale. Anche la posizione della dieresi è oscillante tra la prima e la seconda vocale del nesso: una scelta ragionevole è, però, aggiungerla sopra la i o la u da considerare vocaliche.

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Lingua letteraria, Storia della lingua
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