Le tre forme di “bello”

Categorie: Fonetica e fonologia, Morfologia

QUESITO:

Un’amica mi ha fatto venire un dubbio: il caso è diverso dal classico bell’e buono in quanto ci siamo chiesti quale sia la forma corretta tra un bel e ricco libro (forma da lei sostenuta) e un bello e ricco libro (forma da me sostenuta).

 

RISPOSTA:

​Il vincitore della sfida è lei (ma si tratta di una mezza vittoria): bello e bel si comportano come lo e il se sono seguiti direttamente dal nome a cui si riferiscono; quindi bello sguardo (come lo sguardo), bello zoccolobello arcobaleno (o meglio bell’arcobaleno), ma bel canto (come il canto), bel discorso ecc. Nella sua espressione, bello non è seguito direttamente dal nome, ma l’elisione (bell’) è comunque preferita davanti a vocale (è quel che succede in bell’e buono), mentre l’apocope (bel) non è giustificata. Ubello e ricco libro, quindi, è possibile, ma oggi è sfavorita rispetto a bell’e ricco. Se vogliamo mantenere bello nella sua forma piena, dobbiamo farlo uscire dall’orbita del nome, posponendolo a questo: un libro bello e ricco
La forma apocopata bel è soggetta a restrizioni ancora maggiori se è seguita da un elemento diverso dal nome (perché si perde il rispecchiamento con l’articolo). Un caso come un bel ma stupido ragazzo è da scartare in favore di un ragazzo bello ma stupido (meno felice un bello ma stupido ragazzo): anche qui l’aggettivo posposto al nome a cui si riferisce si libera dal paragone con l’articolo e non è più soggetto all’apocope.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Aggettivo, Articolo
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