Lo scopo del “nascere”

Categorie: Semantica

QUESITO:

Qual è la differenza tra nascere ed essere nato? Non riesco a trovare una regola che ne giustifichi l’uso. Perché è corretto dire “Il bambino nascerà domani” e non “Il bambino sarà nato domani”? Invece non ci sono dubbi sulla correttezza di “Il bambino sarà già nato quando arriverà mio padre”. E che dire di “In primavera nasceranno nuove rose” e “In primavera saranno nate nuove rose”? Perché “È nato per fare il matematico” funziona, mentre “Nasce per fare il matematico” sembrerebbe avere poco senso?
Ho la sensazione che la differenza risieda nell’uso di certi tempi verbali.
Grazie.

 

RISPOSTA:

Nascere può essere classificato tra i verbi trasformativi, al pari di morirearrivareaccorgersipartiresvegliarsi e altri. Questa categoria di verbi ha due tratti semantici caratterizzanti: la non-duratività e la trasformatività. Indica, cioè, un cambiamento di stato che è il risultato di un processo; quando il bambino è nato, infatti, il processo della nascita, che ha avuto una certa durata, ha prodotto un cambiamento di stato nel bambino.
Questi verbi tollerano i tempi imperfettivi (posso dire, per esempio, “mentre Luca nasceva, io ero all’aeroporto in fila”), ma in questo caso non implicano che il processo sia effettivamente arrivato a compimento (sebbene nel caso di nascere la comune conoscenza della natura lasci prevedere che il processo, una volta cominciato, non possa che concludersi). A maggior ragione, questi verbi possono essere coniugati senza difficoltà al futuro e al futuro anteriore, nel caso in cui l’evento (il risultato del processo) futuro sia precedente a un altro evento.
Venendo allo specifico delle sue domande, quindi, non c’è alcuna difficoltà nell’esempio “Il bambino sarà nato domani”, che, ovviamente, viene interpretato come nell’esempio che lei stesso fa subito dopo: “Il bambino sarà (già) nato (domani,) quando arriverà mio padre”. Lo stesso vale per l’esempio sulle rose: “In primavera (, quando tornerò a casa,) saranno nate nuove rose”.
Per quanto riguarda, infine, la stranezza di “Nasce per fare il matematico”, essa dipende dal significato specifico del verbo nascere; L’azione del nascere non permette di attribuire alcuno scopo ulteriore all’evento: si nasce per nascere e basta.
Non a caso, l’espressione “essere nato per” è idiomatica, è una frase fatta iperbolica, che non va presa alla lettera, e che non si può modificare in nessuna delle sue componenti; un po’ come “ha il bernoccolo per gli affari”, che non allude affatto a una protuberanza sulla testa del soggetto, e che non può diventare *”ha avuto il bernoccolo per gli affari”, o *”domani avrà il bernoccolo per gli affari”.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Verbo
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