“Penso che non ce la farebbe se…”

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

Secondo gli schemi della consecutio, una proposizione (oggettiva) introdotta dal condizionale presente ammette, sulla scorta della sfera di certezza o di incertezza-soggettività del verbo introduttore, tanto l’indicativo quanto il congiuntivo quanto il condizionale: “Crederei che potrebbe farcela”.
Eccettuati tutti quei predicati indicanti volontà, desiderio e simili che, come tutti sappiamo, richiedono il congiuntivo imperfetto nella subordinata (“Vorrei che fosse già inverno”); negli altri casi, la scelta tra il congiuntivo e il condizionale è libera dal punto di vista sintattico, oppure il modo che introduce la subordinata alle volte “condiziona“ quello di quest’ultima?
Anche se lui provasse, penso che non ce la farebbe.
Anche se lui provasse, penserei che non ce la faccia.
Parto da tali esempi perché, per risalire una volta per tutte dal particolare al generale e cogliere la regola, se esistente, ero giunto alla conclusione che, al di là delle differenze semantiche, entrambi i modi fossero ammessi dalla sintassi. Ma poi mi sono imbattuto nella frase, contenuta nel vostro archivio, “Penso che
non ce la faccia, anche se provasse”, giudicata scorretta, e sono di nuovo sprofondato nel caos. La proposizione che non ce la faccia non dipende direttamente dalla principale penso, a prescindere dalla concessiva? Secondo la consecutio, una subordinata dipendente da un indicativo presente non può essere costruita con un congiuntivo presente, oltreché con un altro indicativo?
In presenza di una ipotetica e di una concessiva, anche sottintese, il condizionale è l’unico modo possibile, come spiegato a proposito dell’ultimo vostro esempio? Quando il verbo della reggente indica volontà o desiderio questo non avviene:
Anche se non potessimo andare in ferie, vorrei che la prossima settimana splendesse il sole.
Per concludere, al solo scopo di sgomberare il campo dai dubbi sopraccitati, apprezzerei se poteste cortesemente indicarmi, tra gli esempi riepilogati in elenco (in parte già segnalati), quelli scorretti.
1) Se ballassimo di notte, avrei paura che i vicini possano protestare.
2) Se ballassimo di notte, avrei paura che i vicini potrebbero protestare.
3) Anche se provassi, penserei che non ce la faccia.
4) Anche se provassi, penserei che non ce la farebbe.
5) Anche se provassi, penso che non ce la faccia.
6) Anche se provassi, penso che non ce la farebbe.

 

RISPOSTA:

Tanto nella frase “Penso che non ce la faccia” quanto in “Penserei che non ce la faccia” la subordinata oggettiva che non ce la faccia è legittima, quindi il suo ragionamento tiene: in dipendenza da un indicativo e da un condizionale è ammesso il congiuntivo. Se, però, l’oggettiva diviene la reggente di una proposizione condizionale o concessiva costruita con il congiuntivo (come nel caso della frase “Penso che non ce la faccia anche se provasse”) la situazione cambia e ci aspettiamo che sia costruita al condizionale. In una frase con più subordinate, insomma, la costruzione delle singole proposizioni può dipendere dall’incrocio di più reggenze. Si noti che nella risposta “Penso che userei il condizionale se…” dell’archivio (a cui lei fa riferimento) la frase è etichettata come ingiustificata, non scorretta: in ragione della presenza della proposizione concessiva al congiuntivo imperfetto “ci si aspetta” il condizionale presente. 
Tra tutte le frasi che porta come esempi e controesempi (sia “Anche se non potessimo andare in ferie, vorrei che la prossima settimana splendesse il sole” sia quelle numerate da 1 a 6) non sono pertinenti, perché in esse la conseguenza della condizione concessiva è descritta nella proposizione che regge l’oggettiva, non dall’oggettiva. In “Anche se non potessimo andare in ferie, vorrei che la prossima settimana splendesse il sole”, per esempio, la conseguenza dell’eventualità che non andiamo in ferie è che vorrei (che succedesse qualcosa); allo stesso modo, se ballassimo tutta la notte avrei paura (l’oggetto della paura è indipendente dalla condizione) ecc. Nella frase “Penso che non ce la farebbe anche se provasse”, invece, la condizione eventuale anche se provasse origina la conseguenza non ce la farebbe, descritta nell’oggettiva.
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Verbo
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