QUESITO:
Il futuro anteriore nella sua funzione temporale (non quando è investito del valore epistemico), come insegna la consecutio, è strettamente collegato con il futuro semplice: “Una volta che sarò riuscito a parlargli, ti farò sapere”.
Quest’ultimo tempo, specie nell’italiano medio, è talvolta sostituito dal presente dell’indicativo: “Tra due ore ti chiamo”.
Vorrei quindi sapere se frasi del tipo:
“Se entro domani sera non ci saranno stati sviluppi, non ti aggiorno”;
“Ti aggiorno, dopo che / quando / una volta che mi saranno stati comunicati gli sviluppi del caso”
sono formalmente valide, anche in un registro non colloquiale, oppure ci si debba sempre attenere alla coniugazione al futuro semplice (aggiornerò).
RISPOSTA:
Le frasi sono corrette e del tutto accettabili. La scelta di usare il futuro anteriore nella stessa frase in cui il futuro semplice è sostituito dal presente è insolita ma possibile, specie in un contesto parlato, in cui il parlante può passare repentinamente da un registro a un altro sulla scorta di variabili circostanziali.
Fabio Ruggiano