Questo, “a essere sinceri”, “è troppo”

Categorie: Lessico e fraseologia, Morfologia, Semantica, Sintassi

QUESITO:

Vorrei sapere se nei due esempi riportati di seguito le parti segnalate necessitano di un accordo nel genere e nel numero o no:

1) Quelle domande erano state troppo per lei.

2) A essere sinceri (disse Paola), oggi non mi sono sentita molto bene.

Nel primo esempio, si sarebbe potuto (o dovuto) scrivere troppe (aggettivo), oppure il termine troppo, con valore pronominale neutro, può essere considerato corretto?

Riguardo al secondo esempio, nell’espressione inserita in attacco il termine sinceri (avrebbe potuto anche essere, indifferentemente, onesti e sim.) è cristallizzato e quindi invariabile, oppure, in quanto aggettivo, anche in tali costruzioni concorda con il soggetto (quindi qui a essere sincera)?

 

RISPOSTA:

Nella prima frase, sia troppo che troppe sono forme corrette; ciascuna, però, conferisce un significato diverso alla frase. Troppo è in questo caso un avverbio e significa ‘più del dovuto’ in riferimento non alla quantità, ma al valore del nome a cui è associato. Quando di una cosa si dice che è troppo, in particolare, la si rappresenta come eccessivamente impegnativa, molesta, insopportabile. L’aggettivo troppo (che qui prenderebbe la forma troppe) si riferisce, invece, alla quantità, per cui se le domande fossero state troppe (e non troppo) si starebbe descrivendole come troppo numerose.

Nella seconda frase, a essere sinceri (o altri aggettivi) concorda con un noi indeterminato; equivale, infatti, a un se (noi) dobbiamo essere sinceri. Si usa, pertanto, sempre in questa forma. Non impossibile, ma meno tipica, è comunque la variante con l’aggettivo concordato con il parlante (qui a essere sincera).

Fabio Ruggiano

Parole chiave: Accordo/concordanza, Analisi grammaticale, Avverbio
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