QUESITO:
Su un testo di Mengaldo trovo l’aggettivo “stupendissimo” e la parola sconcordanza, che sembra proprio cacofonica. Ma è lecito usare questi termini? Grazie
RISPOSTA:
Per essere lecito è lecito, per entrambi. Le ragioni foniche (cacofonia) non sono mai un valido motivo per giustificare la possibilità d’uso delle parole, se dal piano del gusto personale (dove ognuno è liberissimo di preferire le parole che crede, sempre che esistano) si passa a quello della grammatica e dell’uso comune. Vediamone dunque altre ragioni, di due tipi: storiche e grammaticali.
1a) Dal punto di visto storico, stupendissimo è attestato, e anche recentemente: quindi è possibile. Del resto, anche l’etimologia lo consente: stupendo vuol dire ‘che suscita stupore’ e, dunque, qualcosa che suscita molto stupore può ben essere definito stupendissimo.
2a) Dal punto di vista della grammatica attuale, in effetti stupendo è avvertito già come una sorta di superlativo di bello e pertanto stupendissimo stride un po’ (come se dicessimo bellissimissimo, questo sì scorretto). Morale: si può usare, ma io lo eviterei, con buona pace di Mengaldo.
1b) Sconcordanza esiste (anche nei vocabolari attuali) ed esisteva, dunque può essere usato.
2b) Grammaticalmente, è ben formato, cioè con la s- privativa. Tuttavia, dato che è molto più frequente discordanza, è una sorta di doppione meno comune. Morale:si può usare, ma io lo eviterei, con buona pace di Mengaldo.
Fabio Rossi