Trapassato nel futuro

Categorie: Semantica, Sintassi

QUESITO:

vorrei segnalarvi il seguente periodo:

Tra un anno potresti credere che io abbia sbagliato / avessi sbagliato, se in precedenza ti avessi accusato.

Nel caso sia ben formato, domando:
a) quale forma sia preferibile tra abbia sbagliato e avessi sbagliato, considerando che l’azione è anteriore soltanto alla proposizione reggente (potresti credere) e non al momento dell’enunciazione;
b) come si può dedurre dagli avverbi e dalle locuzioni avverbiali, anche l’azione della subordinata se ti avessi accusato è, al pari della proposizione descritta nel punto precedente, posteriore al momento dell’enunciazione, ma precedente rispetto alla reggente. Dato che i verbi del congiuntivo, se non sbaglio, sono detti anaforici e si rapportano al momento di riferimento, la scelta del congiuntivo trapassato è giustificabile per un’azione non ancora avvenuta, oppure si sarebbe dovuto selezionare, ad esempio, il congiuntivo imperfetto?

 

RISPOSTA:

Una simile frase sembra più un’ipotesi di laboratorio che una costruzione effettivamente realizzabile da un parlante. In linea di principio, comunque, per esprimere l’anteriorità rispetto a un evento futuro è preferibile il trapassato avessi sbagliato; il passato, infatti, renderebbe il punto di riferimento ambiguo (che io abbia sbagliato potrebbe anche essere precedente al momento dell’enunciazione, quindi assolutamente passato). Il trapassato avessi accusato nella proposizione ipotetica è attratto da quello della reggente, quindi assume un valore a metà tra l’ipotetico dell’irrealtà e l’anaforico. 
Fabio Ruggiano

Parole chiave: Analisi del periodo, Verbo
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