PRESENTAZIONE

Il CISU opera nella consapevolezza che per ricostruire la complessa fisionomia dell’età umanistica  è necessario  provvedere a un ampliamento delle conoscenze, rimettendo in circolazione testi inediti o rivisitando criticamente quelli affidati a pubblicazioni poco rigorose, e illuminando i contesti storici e culturali che li hanno prodotti: il lavoro svolto fino a questo momento ha spianato nuove strade nella ricerca, consentendo molto spesso di modificare non pochi stereotipi delle storie letterarie.

È legittimo chiedersi quale valore possano avere oggi, nell’epoca della globalizzazione, gli obiettivi di un Centro umanistico, e anzi cosa ancora abbia da dire l’Umanesimo alle giovani generazioni, se sia ancora da considerare valore fondante o se invece abbia esaurito tutte le potenzialità. La risposta a questi interrogativi costituisce la ragione d’essere del Centro, che intende proporre come ancora attuale e produttivo per la costruzione della civiltà umana un modello di conoscenza che sul versante della cultura allineava senza gerarchie di alcun tipo la sapienza di tutte le epoche nell’intera ecumene. Nel Rinascimento ogni libro poteva concorrere all’edificazione dell’uomo, alla formazione dell’intellettuale. Lorenzo il Magnifico progettava una biblioteca in cui accanto alla cultura classica venisse a coesistere quella orientale: una delle suggestioni più forti che abbiamo ereditato dall’Umanesimo è proprio il richiamo all’unitarietà delle culture. Anche più necessario rispetto alle epoche precedenti appare oggi lo strumento della filologia: esso si  offre come antidoto alla perdita del senso della storia, nonché alla confusione culturale e ideologica che minaccia l’uomo moderno, veicolo di certezze rispetto alla seduzione spesso ingannevole di nuovi linguaggi e modelli euristici.

Il logo, che riprende in forma  stilizzata la celebre miniatura di Petrarca tra i suoi libri  dal ms. 90 inf. 2, Iv, della Biblioteca Medicea Laurenziana, simboleggia gli interessi e gli orientamenti del Centro. Le iniziative in cantiere si rispecchiano nelle due riviste Studi medievali e umanistici e Umanesimo dei moderni, e nelle numerose collane attive, in particolare Biblioteca umanisticaLibri e biblioteche,PeculiaresPercorsi dei classici, Progetto Poliziano, Quaderni di filologia medievale e umanistica,  Umanesimo dei moderni.

 

Testi e studi; al Centro è collegato il Progetto RADUF – Repertorio e Archivio Digitale delle opere latine prodotte nell’ambito dell’Umanesimo Filologico, finanziato nell’ambito del progetto PNRR ‘Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society’ (CHANGES): punta al traghettamento verso il digitale del progetto cardine del Centro, sulla fortuna dei classici e sull’umanesimo filologico.

 

Il rilevante patrimonio archivistico custodito dal CISU (gli Archivi di lavoro di Carlo Dionisotti, Giuseppe Morabito, Vincenzo Di Benedetto), oggetto di importanti progetti di ricerca coltivati dal Centro, sono infase di riordinamento e di digitalizzazione.

Il Centro risponde infine alla vocazione naturalmente umanistica della città di Messina, nella cui storia culturale l’unitarietà del paradigma greco e latino è stata lievito della nascente cultura volgare.

 

Una felice simbiosi che ha il suo emblema in quell’orazione Pro litteris graecis, edita dal Centro, che un giovanissimo Pietro Bembo, il futuro teorico della ‘volgar lingua’, elaborava in greco proprio a Messina alla scuola di Costantino Lascari. In quel modello di unitarietà il Centro riconosce le sue radici e il suo progetto.