La colonia di vacanza come luogo di formazione e sperimentazione per le maestre e i maestri del secondo Novecento

6 maggio                                                                                         11.00|12.00

 

Luca ANDREA

Alessandro COMERIO

Università degli Studi di Milano – Bicocca

Le colonie di vacanza, sin dalla loro origine, si sono spesso avvalse del lavoro di giovani insegnanti i quali, a fronte di un riconoscimento economico modesto, accompagnavano gruppi di bambini dei centri urbani in località considerate congeniali a una rigenerazione fisica e morale, per soggiorni di alcune settimane. Per tutto il Novecento scuola e colonie appaiono come mondi contigui: se il diploma magistrale è in molti casi un requisito necessario all’assunzione come monitrici, dall’altro lato la colonia si pone di fatto come luogo di formazione sul campo di maestre e maestri spesso neodiplomati, che hanno l’occasione di approcciarsi al bambino nella sua globalità, in un prezioso tirocinio che insegna “l’abbiccì della prassi educativa”. Negli anni Settanta del Novecento la colonia vive una profonda trasformazione in senso democratico e, nel quadro di un dibattito pedagogico che rivaluta l’educazione extrascolastica, essa diviene un contesto assai favorevole alla sperimentazione di idee educative ancora poco praticate nella scuola dell’epoca. In colonia i maestri di quegli anni fanno esperienza di un nuovo modo di fare educazione, che rivoluziona di conseguenza anche la loro concezione dell’insegnamento-apprendimento, con feconde ricadute nella pratica scolastica. Con questo intervento, accompagnato da immagini evocative dei contesti, si presenteranno alcune riflessioni corredate da brevi stralci delle prime testimonianze raccolte, che evidenziano come l’esperienza in colonia, pur propria del dominio extrascolastico, si sia poi rivelata un bagaglio professionale importante per gli insegnanti che l’hanno vissuta.

 

Parole chiave: colonie di vacanza; formazione insegnanti; educazione extrascolastica; fonti orali.