Il Professor Keller e la riforma, auspicata, dell’istruzione agraria
Università degli Studi di Catania
Agli attuali bisogni di studi Superiori d’Agricoltura in Italia saranno forse sufficienti le attuali scuole di Milano, di Portici, di Pisa; ma non lo sono né agli attuali bisogni agrari, né alle condizioni dei maestri attuali, né a quelle dei possidenti», denunciava il Professor Keller nel 1883 [Archivio Centrale di Stato, Ministero dell’Agricoltura, dell’Industria e del Commercio, Dir. Gen. Agricoltura, IV vers., b. 75, fasc. 595].
Utilizzando documenti archivistici parzialmente inediti, custoditi presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma, sveleremo il sogno del Professor Keller e, con lui, immagineremo una scuola diversa da quella definita attraverso i cinque Titoli della Legge Casati; una scuola capace di rispondere ai reali bisogni formativi e professionali dell’Italia post-unitaria che proprio sulla produzione agraria fondava la sua ricchezza e il suo rinnovamento civile e morale.
L’analisi della proposta di istituire una sezione di agraria presso la facoltà di Scienze Naturali dell’Università di Padova (e per estensione presso tutte le Facoltà di Scienze Naturali del Regno), rivolta dal Prof. Keller al ministro di Agricoltura, Industria e Commercio, Nicola Miraglia, e a coloro che «lavoravano per un sollecito assestamento delle condizioni economiche e morali d’Italia», ci permetterà, inoltre, di ricostruire, attraverso lo sguardo privilegiato di chi a quel mondo apparteneva, le contraddizioni e le aporie, ma anche le potenzialità ed i giovamenti, che hanno contraddistinto il complesso sistema di istruzione agraria nell’Italia post unitaria.
Parole chiave: Istruzione agraria, sviluppo economico, Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, Ministero della Pubblica Istruzione, bisogni formativi e professionali.