3 maggio lunedì 10.00|11.00
Andrea DESSARDO
Università Europea di Roma
Negli anni in cui fu vicepresidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, don Luigi Sturzo fu anche presidente regionale dei maestri cattolici siciliani della “Nicolò Tommaseo”: si tratta di un incarico su cui, stranamente, i suoi biografi non si sono mai soffermati. A individuarlo per quel ruolo fu Giuseppe Micheli, deputato cattolico di Parma eletto presidente nazionale della “Tommaseo” nel novembre 1911, chiamato a ricostituire un’associazione lacerata dalle divisioni, subalterna culturalmente all’Unione magistrale nazionale d’ispirazione laica e socialista, priva di una visione strategica e completamente dipendente dal clero per la propria organizzazione. Giuseppe Micheli, in appena un paio d’anni, sarà capace di rilanciare l’associazione imprimendole un carattere schiettamente politico e riavvicinandola alle organizzazioni dell’Azione cattolica da cui essa si era allontanata. La scelta di don Sturzo per riorganizzare l’associazione in Sicilia, regione considerata strategica per la diffusione del movimento cattolico nell’Italia meridionale, fu dovuta proprio al suo impegno politico nell’ANCI, negli anni immediatamenti successivi alla promulgazione della legge Daneo-Credaro. Per la presentazione saranno utilizzati fonti d’archivio in parte inedite provenienti dalla Biblioteca palatina di Parma e dall’Istituto “Luigi Sturzo” di Roma, dalle quali emerge un inedito profilo sia dei maestri e delle maestre cattolici d’inizio Novecento, sia l’impegno del sacerdote siciliano per la diffusione dell’istruzione in Sicilia.
Parole chiave: Don Luigi Sturzo, Associazione “Nicolò Tommaseo”, Sicilia, Giuseppe Micheli, maestri.