Istruzione e sviluppo nel sud Italia dall’Unità all’età giolittiana (1861-1914) – Progetto di Rilevante Interesse Nazionale

La ricerca ha quale obiettivo la ricostruzione delle politiche messe in atto nel periodo postunitario volte a creare le condizioni dello sviluppo economico e sociale del meridione d’Italia facendo leva, in particolare, sul canale di una scuola pubblica e capillarmente diffusa.

Il titolo del progetto intende richiamare il binomio “istruzione e sviluppo” utilizzato da Carlo Maria Cipolla nel suo volume Literacy and Developement in the West (Penguin, Harmondsworth 1969). In continuità con questa prospettiva storiografica, il progetto si propone di avviare un’imponente raccolta “intelligente” di dati, analitici e raffrontabili, relativi al processo di scolarizzazione di quasi tutte le regioni del sud d’Italia: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
La ricerca si basa su una metodologia dell’indagine quantitativa, riferendosi, in primo luogo, alla condivisione di una massa di cifre e di numeri tra la comunità di studiosi, e poi a vantaggio dei decisori politici, e delle parti interessate dei territori.
L’esito del progetto auspica, da un lato, di attestare ciò che realmente esisteva nell’Italia meridionale sul fronte scolastico dopo il processo di unificazione e, dall’altro, di offrire argomenti all’attuale riflessione sulle misure da mettere in atto per garantire ordinate condizioni di sviluppo nelle regioni meridionali.
Le domande a cui si intende rispondere con la ricerca sono le seguenti: quanto influì sulla strutturazione della società e sul conseguente sviluppo economico e produttivo la presenza – in quantità e qualità -, della scuola, negli anni successivi all’unità d’Italia fino alla prima guerra mondiale? Che peso ebbero non solo le Università e le scuole d’elite, già oggetto di studio in passato, ma il composito ventaglio di istituzioni formative popolari, elementari, per artigiani, contadini, operai, maestri e persino reclusi? Quanto le norme nazionali per la tutela della scuola, la cura del bambino, l’assistenza, l’ordine pubblico poterono tradursi in buone pratiche in periferia.

La sede locale di Messina, in particolare, indirizza la ricerca all’esame della situazione scolastica della Campania, della Puglia, della Basilicata e di parte della Calabria (province di Reggio Calabria e di Catanzaro) e della Sicilia (province di Messina, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa ed Enna).


Gruppo di ricerca della sede di Messina

  • prof.ssa Caterina Sindoni (Responsabile scientifico dell’Unità locale – Università di Messina –  SSD M-PED/02).
  • prof. Angelo Gaudio (Università degli Studi di Udine – SSD M-PED/02).
  • prof. Salvatore Bottari (Università di Messina – SCIPOG – SSD M-STO/02).
  • prof. Dario De Salvo (Università di Messina – COSPECS – SSD M-PED/02).
  • prof. Alessandro Versace (Università di Messina – COSPECS – SSD M-PED/01).
  • prof.ssa Simona Gatto (Università di Messina – COSPECS – SSD M-PED/03).

Collaboratori esterni

  • prof. Salvatore Agresta (già Università degli Studi di Messina – SSD -PED/02)
  • prof. Daria Gabusi (Università Giustino Fortunato, Benevento –  SSD M-PED/02).
  • prof. Domenico Elia (Università di Chieti-Pescara “Gabriele d’Annunzio –  SSD M-PED/02).
  • dott. Luca Odini (Università degli Studi di Verona – SSD M-PED/02)
  • prof.ssa Franca Pesare (Università Aldo Moro, Bari – S.S.D. M-PED/02).
  • prof. Furio Pesci (Università La Sapienza, Roma – SSD M-PED/02).
  • prof. Alessandro Sanzo (Università Mediterranea, Reggio Calabria – SSD M-STO/02).

Ateneo capofila: Università degli Studi di Sassari – PI: prof. Fabio Pruneri

Altre Unità locali: Università degli Studi di Catania (Resp: prof. Stefano Lentini), Università della Calabria (prof.ssa Brunella Serpe).


Patti di collaborazione per la ricerca

  • Archivio di Stato di Agrigento
  • Archivio di Stato di Avellino
  • Archivio di Stato di Napoli
  • Archivio di Stato di Salerno