Mario Mazza, un maestro tra utopia e realtà
Università degli Studi di Verona
La storia di Mario Mazza è affascinante. Conosciuto al pubblico come uno dei fondatori dello scautismo in Italia, è stato anche un maestro, un educatore e un pedagogista italiano tra i più interessanti ed eclettici a cavallo tra la fine dell’Ottocento e il Novecento.
Uno degli elementi che sicuramente risulta meno noto è il suo particolare approccio didattico e la sua visione della scuola, che doveva essere, ai suoi occhi, una continua esplorazione.
Ancor prima di sentir parlare di un argomento dalla voce del maestro, le ragazze e i ragazzi avrebbero dovuto toccarlo, sperimentarlo, renderlo loro, farlo diventare oggetto d’interesse e di sperimentazione attiva.
Per questo gli strumenti didattici privilegiati diventano il gioco e il contatto diretto con l’ambiente naturale che, sotto la guida del maestro, prende una nuova luce. In questo modo Mazza dà l’occasione alle ragazze e ai ragazzi di interessarsi spontaneamente a quello che studiano con una motivazione più vera e profonda.
L’apprendimento si trasforma quindi in un processo di liberazione in cui gli studenti possono acquistare coscienza di sé, dei propri valori e delle proprie possibilità. I ragazzi e le ragazze, quindi, non sono più considerati come dei sacchi vuoti da riempire di nozioni, ma diventano attivi protagonisti nella costruzione del loro futuro.
Per questo, per Mazza l’impegno pedagogico educativo dei più giovani è un terreno sconfinato, una vocazione infinita che si gioca tutta nel labile confine tra utopia e realtà.
Parole chiave: Mario Mazza, Educazione, Natura, Utopia.