Romano Guardini. Incontro vivo con un maestro dei giovani
Università di Palermo
Tra le personalità intellettuali e spirituali concepite dal secolo XX si scorge, nella penombra, la figura di Romano Guardini (1885-1968). Italiano d’origini, fu ben presto animato da un senso di appartenenza alla cultura tedesca, dalla quale si lasciò trasformare e la quale arricchì a propria volta. Alla Germania fu riconoscente di ogni sua intuizione personale e professionale, prima fra tutte la conquista della vocazione sacerdotale, rivelatasi a seguito di un travagliato percorso di discernimento. Pensatore appassionato e inquieto ricercatore della verità, Guardini si dedicò allo studio del patrimonio filosofico e teologico tradizionale, ma non riconoscendosi specificatamente né nel ruolo di teologo né in quello di filosofo, sempre rimase al confine tra le due discipline.
A fianco ai più indagati ambiti del sapere, fa la sua comparsa anche l’educazione, al cui mondo Guardini fu concretamente iniziato con l’incarico di dirigere la Juventus di Magonza. Qui andò delineando il proprio ruolo di maestro, a cui diede forma precisa e pieno contenuto presso il Castello di Rothenfels, sede del Quickborn e fucina del fenomeno della pedagogia viva.
A completare il suo ritratto di docente, che lo rese protagonista di una trentennale attività di insegnamento accademico, la voce di Guardini raggiunse le aule universitarie, dove folle di studenti si accalcavano ad udire il contenuto delle sue lezioni. Alla guida dei giovani Romano Guardini consacrò se stesso sino al residuo delle forze, spentesi definitivamente nell’ottobre dell’anno 1968. Il lascito guardiniano costituisce una onerosa eredità che appella più che mai l’oggi alla responsabilità onorevole di farsene erede.
Custodite al suo interno, fra le righe dei suoi più noti scritti, le linee di una teoria pedagogica, premessa ed esito teoretico del suo agire educativo. Da qui il presente contributo, un tentativo – parola tanto cara all’autore – di illuminare il profilo pedagogico di Romano Guardini per giungere a comprendere che egli stesso sia, e perché sia, un maestro dell’essenziale.
Parole chiave: giovani, Guardini, Pedagogia viva, formazione integrale.