Voci dagli archivi scolastici: maestre e maestri nell’epilogo del fascismo
Università Giustino Fortunato, Benevento
Il contributo si articola in due parti. La prima parte sintetizza gli elementi che definirono il ruolo politico, sociale ed educativo assegnato dal governo collaborazionista della Repubblica sociale italiana (Rsi) alla scuola dell’ordine elementare, alle maestre e ai maestri nell’ultima fase del fascismo e della guerra (1943-1945). Il governo fascista di Salò e il ministro Biggini, infatti, identificarono la scuola elementare come un elemento fondamentale: funzionale al bisogno di legittimazione della nuova entità governativa – tanto illegittima quanto legiferante – e complessivamente strategico, tanto nel processo di costruzione del consenso (crollato dopo il 25 luglio) quanto nei meccanismi di ricerca di una identità definita.
L’adesione del corpo docente alla chiamata di una nuova militanza politica ed educativa non fu uniforme: una minoranza aderì convintamente al fascismo repubblicano, una vi si oppose radicalmente aderendo clandestinamente alla Resistenza antifascista, mentre la maggioranza si mostrò disorientata e in attesa di ulteriori cambiamenti.
La seconda parte dell’intervento prende le mosse dai giornali di classe conservati nell’archivio scolastico di Bagolino, un paese delle Prealpi lombarde (confinante con l’Alpenvorland, una delle due aree italiane direttamente amministrate dai nazisti), inserito in un contesto socio-economico contadino e silvo-pastorale.
Tale fonte, sottoposta a opportuna analisi critica e integrata con i documenti conservati nei fascicoli personali, consente non solo di tracciare i contorni della didattica d’aula e della ricezione del prescritto ministeriale, ma può dire molto anche delle biografie degli insegnanti, offrendo sia i dati anagrafici (età, titolo di studio, mobilità geografica) sia le motivazioni di presenze/assenze (sfollamento, maternità, coscrizioni, deportazioni, arresti).
Dai profili di maestre/i che ne emergono si ricavano pertanto pratiche didattiche, tendenze politiche, relazioni di vicinanza/cura oppure di distacco/riprovazione nei confronti dell’infanzia locale (atteggiamenti determinati talvolta da vincoli di appartenenza o di estraneità alla comunità), ma anche dinamiche di genere.
Parole chiave: maestre/i, fascismo, repubblica sociale italiana, archivi scolastici, giornali di classe.