PLURALISMI

EDIZIONE 2022

PRESENTAZIONE

L’iniziativa nasce all’interno della mission del Dipartimento di Scienze Cognitive, Psicologiche, Pedagogiche e Studi Culturali dell’ Università degli Studi di  Messina che già dall’anno accademico 2019/20 offre la possibilità di proporre idee su approfondimenti di carattere scientifico, culturale e sociale su tematiche di interesse e rilevanza attuale. Questa cornice, in linea con la particolare attenzione dell’ Ateneo di Messina alle questioni di genere, unitamente alla scelta del Comitato Unico di Garanzia di comporre un più ampio coinvolgimento dei dipartimenti affidando deleghe specifiche dedicate alle “questioni di genere”, ha dato vita alla progettazione di un primo ciclo di seminari sul tema dal titolo “Pluralismi. Riflessioni su corpi, politiche e rappresentazioni di genere” nell’anno 2020-21. Il percorso proposto si caratterizza per la sua cifra marcatamente interdisciplinare e si propone di coniugare e favorire le integrazioni di approcci differenti, provenienti da diverse discipline scientifiche, a partire da quelle relative alle scienze cognitive e ai cultural studies che distinguono il COSPECS e le sue attività di ricerca. Le prime riflessioni, sono suddivise in tre aree tematiche generali che indagano tre dimensioni strettamente interconnesse: politica, comunicativa e cognitiva. 

A fianco del percorso così strutturato, saranno previste altre iniziative e attività scientifiche (presentazioni di libri, proiezioni, mostre, ecc.).

La partecipazione agli incontri è aperta a tutte tutti gli interessati (previa iscrizione).

I seminari si svolgeranno on-line sulla piattaforma Microsoft Teams dell’Università degli Studi di Messina, e avranno la durata di circa 2 ore.

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In collaborazione con:

Gruppo di Ricerca IDG-Intersezioni di genere (Dipartimento di Scienze Politiche – Università di Perugia).

Dottorato di Ricerca in Scienze Cognitive dell’Università di Messina.

Patrocinato da:

Comitato Unico di Garanzia UNIME

Posto Occupato

Accreditato per la Formazione Ordine professionale degli assistenti Sociali Sicilia

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Il Ciclo di seminari è stato organizzato nel rispetto delle Linee guida per promuovere l’equilibrio tra i generi negli eventi scientifici della Conferenza nazionale degli Organismi di Parità delle Università italiane.

PROGRAMMA

RELAZIONI

25.03.2022
15.00- 17.30Milly Buonanno
Franca Faccioli
Seduttrici, sante, donne al potere: le biografie femminili nella fiction italiana
Le parole per dirlo: la comunicazione del Governo sulla violenza contro le donne
01.04.202215.30- 17.30Lea MelandriLe sfide e l’attualità politica del femminismo degli anni Settanta
06.05.202215.30- 17.30Stefano CicconeNuovi immaginari per nominare l’esperienza maschile oltre la frustrazione e il rancore
20.05.202215.30- 17.30Fabrizia Giuliani
Le parole per – non – dirlo: il racconto della violenza nell’ambito giudiziario

DIALOGHI

28.04.202215.00- 17.30

Luigi Gui
Roberta De Rosa

Cura, relazione, professione: questioni di genere nel servizio sociale. Il contributo italiano al dibattito internazionale
26.05.202215.30- 17.30

Vera Gheno

Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole

CONFRONTI

18.05.2022
15.00- 17.30

Berardino Palumbo
Barbara Pinelli
Alessandra Brivio
Francesco Bellina

Tavola rotonda
Iconografie della migrazione. Vittime perfette e corpi politici.
16.06.202215.30- 17.30Francesca Piazza
Pietro Perconti
Edoardo Lombardi Vallauri
Tavola rotonda
La sopravvalutazione del linguaggio negli studi di genere

LOCANDINE DEGLI INCONTRI

GALLERY



RELATRICI E RELATORI


Milly Buonanno è stata Professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi nella Sapienza Università di Roma e ha insegnato in precedenza nelle Università di Salerno e di Firenze. E’ co-responsabile scientifico dell’Unità di ricerca Ge.M.Ma.-Gender and Media Matters (2010-) istituita nel Dipartimento CORIS della Sapienza; ha fondato e dirige l’Osservatorio della Fiction Italiana (OFI, 1988-); è associate editor del Journal of Italian Cinema & Media Studies, e fa parte del comitato editoriale di numerose riviste internazionali. Ha svolto ricerche e scritto su teoria e storia della televisione, fiction televisiva, giornalismo, ed è stata la pioniera dei feminist media studies in Italia (1975-). Le sue principali pubblicazioni degli anni 2000 includono: The Age of Television (Intellect, 2008); Italian TV Drama and Beyond (Intellect, 2012); The Sage Handbook of Television Studies (Sage, 2014, co-edito con Manuel Alvarado, Herman Gray e Toby Miller); le collection Il prisma dei generi (FrancoAngeli, 2014), Television Antiheroines (Intellect, 2017), Genere e media: non solo immagini (FrancoAngeli, 2020, co-edito con Franca Faccioli). E’ co-editor con Franca Faccioli del numero speciale del Journal of Italian Cinema & Media Studies di prossima pubblicazione nel 2022, che presenta le ultime ricerche su genere e media effettuate nell’ambito del gruppo Ge.M.Ma.

Alessandra Brivio è professoressa associata all’Università di Milano Bicocca dove insegna Antropologia culturale e Antropologia delle religioni. Da diversi anni svolge attività di ricerca in Togo, Benin e Ghana, concentrandosi in particolare sulle religioni locali, la memoria e la storia della schiavitù. Ha pubblicato saggi in Italia e all’estero e i volumi Il vodu in Africa. Metamorfosi di un culto, Roma, Viella, 2012; Italiani in Ghana. Storia e antropologia di una migrazione 1900-1946, Roma, Viella, 2013; Donne, emancipazione e marginalità. Antropologia della schiavitù e della dipendenza in Ghana, Milano, Meltemi, 2019.

Stefano Ciccone partecipa a Maschile Plurale, rete di gruppi di riflessione critica sul maschile e di iniziativa di uomini contro la violenza e gli stereotipi di genere. PhD in Sociologia presso l’Università di Genova con una ricerca su: Retoriche e rappresentazioni nell’esperienza maschile del mutamento delle relazioni tra sessi e generi.  Nel 2007 ha contribuito a promuovere l’omonima associazione nazionale che raccoglie la rete di gruppi maschili esistenti. Partecipa a gruppi di riflessione e ricerca di donne e uomini sui ruoli e le rappresentazioni sociali di genere. Nel 2019 ha pubblicato “Maschi in crisi? Una strada oltre la frustrazione e il rancore, con l’editore Rosenberg & Sellier. Nel 2009 ha pubblicato con l’editore Rosenberg & Sellier il libro “Essere maschi. Tra potere e libertà”,  nel 2011 “Il legame insospettabile tra amore e violenza” con Lea Melandri ,C&P Adver Effigi Editore. Componente del GEV ANVUR: Gruppo Esperti Valutatori per le attività di Terza Missione degli Atenei ed Enti Pubblici di Ricerca italiani 2001-2014. Componente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Pari Opportunità del tavolo tecnico per la redazione del Piano Strategico Nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne.

Roberta Teresa di Rosa  è professoressa associata di Sociologia delle migrazioni e dello sviluppo e di Servizio sociale internazionale; coordinatrice dei Cds L39 e Lm-87 in Servizio sociale, Dipartimento Culture e società, Università di Palermo. È membro del Consiglio dei docenti del Dottorato in Estudios Migratorios dell’Instituto de Migraciones dell’Universidad de Granada e del Dottorato in Dinamica dei sistemi dell’Università di Palermo. Per l’Università di Palermo ha partecipato ed è attualmente impegnata in programmi di ricerca nazionali e internazionali sull’integrazione sociale dei migranti e sulle pratiche di accoglienza. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “International Social Work: Professional Debates about Global and Local Practices” (in V. Favarò e S. Marcenò, Rethinking Borders Decolonizing Knowledge and Categories, UnipaPress, 2021);“Social Work with Refugees and Migrants in Italy” (in R. Roßkopfe K. Heilmann, International Social Work and Forced Migration, Verlag Barbara Budrich, 2021).a Maschile P

Franca Faccioli  già professoressa ordinaria di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale di Sapienza, Università di Roma. Presso questo Dipartimento ha insegnato Comunicazione Pubblica e Comunicazione sociale e istituzionale. Suoi campi di studio sono la comunicazione delle amministrazioni pubbliche, il rapporto tra comunicazione, governance, civic e public engagement, la comunicazione sociale, genere e rappresentazione sociale dei problemi pubblici. Tra le sue pubblicazioni: #DistantiMaUniti: la comunicazione pubblica tra innovazioni e fragilità alla ricerca di una ridefinizione, in H-ermes. Journal of Communication H-ermes, J. Comm. 17 (2020), 27-72 (con Lucia D’Ambrosi, Gea Ducci e Alessandro Lovari); Civic Collaboration and Urban Commons. Citizen’s Voices on a Public Engagement Experience in an Italian City, in “PACO”, Issue 13(2) 2020: 1132-1151 (con Roberta Bartoletti); Genere e media: non solo immagini. Soggetti, politiche, rappresentazioni (coedito con Milly Buonanno) (2020), Franco Angeli, Milano; Le professioni intellettuali nello spazio pubblico tra crisi, innovazione e nuove identità. Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, (coedito con Barbara Mazza); Public Engagement, Local Policies and Citizens’ Participation: An Italian Case Study of Civic Collaboration, in “Social Media + Society” July-December 2016 (con Roberta Bartoletti) pp. 1-11; Comunicazione pubblica e cultura del servizio. Modelli, attori, percorsi, Carocci Roma (2000, 7° ediz. 2007). E’co-editor con Milly Buonanno del numero speciale del Journal of Italian Cinema & Media Studies di prossima pubblicazione nel 2022, che presenta le ultime ricerche su genere e media effettuate nell’ambito dell’Unità di ricerca Ge.M.Ma. (Gender and Media Matters, Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale di Sapienza. 

Vera Gheno sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. Nel 2021 ha pubblicato “Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole” (con Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e “Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi)”

Fabrizia Giuliani insegna filosofia del linguaggio e studi di genere presso La Sapienza Università di Roma. Si occupa principalmente di filosofia del linguaggio – rapporti tra il linguaggio, l’etica e la politica – comunicazione, studi delle donne e di genere. Ha insegnato Linguistica, Semiotica e Filosofia del Linguaggio in diverse Università italiane – Ferrara, Siena Stranieri, Cosenza -, ha pubblicato saggi in diverse lingue pubblicati per Carocci, Einaudi, Mondadori, Enciclopedia Italiana Treccani, Mardaga, Il Mulino, Collabora con riviste italiane e internazionali – Ethics and Politics, Die Philosphin, Nuovi Argomenti, Reset, Italiani Europei, DWF. Già Visiting Scholar e Fulbright Fellow a Harvard, è stata Parlamentare nella scorsa legislatura presso la Commissione giustizia dove ha seguito, anche come relatrice e delegata presso il Parlamento europeo, i principali provvedimenti relativi al varo della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (cd. Convenzione d’Istanbul). Tra le sue pubblicazioni: Espressione ed ethos, il linguaggio nella filosofia di Benedetto Croce (2002), Il logos nella polis (2008) Mit worten (2004), Qualcosa è cambiato (2006), Il tempo – e l’uso – della memoria (2007), Il peso delle parole (2007), The weight of words (2008), Linguaggi di genere (2009), Le parole, i concetti, l’esperienza. Studio sulla semantica di ‘vita’ (2010), La forza del linguaggio (2012), Croce e i paradossi della comunicazione (2013), La lingua di Gentile (2016), Il dovere di farsi capire (2018), Strategia per il contrasto alla violenza (2019), Le parole per dirlo. Il racconto della violenza nella lingua del giudice (2021).

Luigi Gui  è professore associato di Sociologia generale nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli studi di Trieste. Phd in Sociologia, teoria e metodologia del servizio sociale. Abilitato professore universitario di I fascia. Insegna Metodi e tecniche del servizio sociale, nel corso di laurea L39 in Scienze del servizio sociale e Teorie del servizio sociale e politiche sociali, nel Corso di laurea magistrale LM87 in Servizio sociale, politiche sociali, programmazione e gestione dei servizi, dell’università degli studi di Trieste. Membro del collegio docenti del dottorato di ricerca in Social work and personal social services all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Membro del consiglio scientifico della sezione Politica Sociale dell’Associazione Italiana di Sociologia – AIS. Tra i principali interessi scientifici: gli attuali sviluppi di politica sociale; pratiche e processi d’aiuto con particolare riferimento alle condizioni di grave emarginazione, teoria ed epistemologia del servizio sociale, processi di costruzione del sapere teorico-pratico nelle professioni d’aiuto. 

Edoardo Lombardi Vallauri  è professore Ordinario di Linguistica Generale all’università Roma Tre. Si è occupato soprattutto di linguistica generale, linguistica giapponese, linguistica italiana, comunicazione persuasiva, linguaggio e cervello. Fra i suoi lavori scientifici, La sintassi dell’informazione (Bulzoni), Grammatica funzionale delle avverbiali italiane (Carocci), La struttura informativa dell’enunciato (La Nuova Italia), La struttura informativa. Forma e funzione negli enunciati linguistici (Carocci). Non sono rivolti ai soli addetti ai lavori Parlare l’italiano (Il Mulino), La linguistica in pratica (Il Mulino), Capire la mente cattolica (Le Lettere), Semplificare. Micro-filosofie del quotidiano (Eri-Rai & AUP), Parole di giornata (con Giorgio Moretti, Il Mulino), Onomatopea e fonosimbolismo (con Luca Nobile, Carocci), La lingua disonesta (Il Mulino), Ancora bigotti (Einaudi). Collabora con Il Mulino e con Micromega. È stato ideatore e conduttore della trasmissione Castelli in Aria (Rai Radio Tre). È ideatore e direttore del sito web rightpronunciation.com per la pronuncia dei nomi propri internazionali, del sito oppp.it (Osservatorio Permanente sulla Pubblicità e la Propaganda), e Principal Investigator del progetto IMPAQTS: Implicit Manipulation in Politics – Quantitatively Assessing the Tendentiousness of Speeches – PRIN 2017, n. 2017STJCE9 (https://impaqts.it/).

Lea Melandri è giornalista, attivista, saggista e insegnante. Dagli anni settanta è stata un’attivista del movimento delle donne. Ha scritto diversi libri, tra i quali L’infamia originaria, edizioni L’erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d’amore, Rizzoli 1988 (ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralità indicibile. La pratica dell’inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001; Preistorie. Di cronaca e d’altro, Filema 2004; cura e posfazione di: Manuela Fraire e Rossana Rossanda, La perdita, Bollati Boringhieri 2008. Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà, Bollati Boringhieri, 2011. Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: “Ragazza In”, “Noi donne”, “Extra Manifesto”, “L’Unità”. Collaboratrice della rivista “Carnet” e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista “Lapis. Percorsi della riflessione femminile”, di cui ha curato, insieme ad altre, l’antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998Dal 2011 è presidente della Libera Università delle Donne di Milano, di cui è stata promotrice fin dal 1987. 

Berardino Palumbo, di origini pugliesi, è vissuto e ha studiato tra Frosinone (Liceo) e Roma (Università La Sapienza) dove si è laureato in etnologia nel 1984 ed ha conseguito il Dottorato in Etnoantropologia nel 1992. Dal 1994 insegna presso l’Università di Messina dove, dal 2004, è Professore ordinario di Antropologia Sociale. Ha collaborato con l’Istituto per l’Enciclopedia Italiana E. Treccani e ha svolto attività di valutazione per l’ANVUR (membro esperto valutatore per la VQR 2010-2012). Ha svolto ricerche etnografiche in Ghana (Western Region), in Nord America (USA e Canada) e in Italia (Campania, Sicilia e, attualmente, Puglia). Tra i suoi interessi più recenti l’analisi dei processi di patrimonializzazione, delle politiche di oggettivazione culturale, dei rapporti tra patrimonializzazione e governance neoliberista, lo studio dei rapporti tra mafia e rituali festivi, l’antropologia delle istituzioni e dello Stato nazione, l’analisi dei nessi tra religione e politica. Oltre a sette monografie (Madre-Madrina, Angeli 1991, Identità nel tempo, Argo 1997, L’UNESCO e il Campanile, Meltemi 2003, Politiche dell’inquietudine, Le Lettere 2009, Lo strabismo della DEAAntropologia, accademia e società in Italia, Museo Pasqualino, Palermo 2018; Piegare i santi. Inchini rituali e pratiche mafiose, Marietti 2020), Lo sguardo inquieto. Etnografia tra scienza e narrazione, Bologna, Marietti 2020) ha pubblicato su riviste internazionali (Comparative Studies in Society and HistoryJournal of Modern Italian StudiesEthnologyTerrainAnthropological Quarterly, History and Anthropology) e sulle principali riviste nazionali. 

Pietro Perconti è professore ordinario di Filosofia del linguaggio all’Università dgli Studi di Messina, dove è anche Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive. Ha studiato filosofia presso le Università di Palermo e Berlino (Freie Universität) e ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia del linguaggio presso l’Università di Palermo nel 1996. Il suo primo libro è dedicato alla storia delle idee (Kantian Linguistics, 1999). I suoi principali campi di ricerca sono la cognizione sociale, la coscienza e il ruolo sociale della scienza cognitiva. Tra le sue pubblicazioni: L’autocoscienza (Laterza, 2008); Coscienza (Il Mulino, 2011); La prova del budino (Mondadori, 2015); Filosofia della mente (Il Mulino, 2017)   e – con Alessio Plebe – The Future of the Artificial Mind (Routledge, 2022).

Francesca Piazza è professoressa ordinaria di Filosofia e Teoria dei linguaggi presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo di cui, attualmente, è Direttrice. Dal 2016 è Presidente della Società di Filosofia del linguaggio. La sua ricerca riguarda principalmente la retorica e la pragmatica linguistica, con particolare attenzione alla cultura greca antica e alla filosofia aristotelica. Su questi temi ha pubblicato tre monografie: Il corpo della persuasione. L’entimema nella retorica greca (Ed. Novecento, 2000); Linguaggio persuasione, verità. La retorica nel novecento (Carocci, 2004); La Retorica di Aristotele. Introduzione alla lettura (Carocci, 2008). Al momento, il suo interesse è focalizzato soprattutto sul rapporto tra linguaggio e violenza, tema su cui ha pubblicato un volume dal titolo La parola e la Spada. Linguaggio e violenza attraverso l’Iliade (Il Mulino, 2019). 

Barbara Pinelli è ricercatrice in Antropologia presso l’Università Roma Tre e co-fondatrice del Centro di Ricerca Escapes. Laboratorio di Studi Critici sulle Migrazioni Forzate. Si occupa di migrazioni forzate intersecate a prospettive di genere e femministe, con uno sguardo specifico rivolto alle politiche di confine e ai regimi umanitari agiti nel Sud Europa. I suoi principali temi di ricerca riguardano forme di controllo fisico e morale dei rifugiati; violenza politica e di genere connesse alla memoria, in particolare nella loro perpetuazione lungo le traiettorie di mobilità e nei luoghi di arrivo; tipologie di campo e dei luoghi di confinamento come dispositivi di trattenimento dei rifugiati; relazione fra vulnerabilità politica e agency trasformativa. Ha pubblicato saggi in Italia e all’estero, fra gli ultimi Migranti e Rifugiate. Antropologia, genere, politica (Raffaello Cortina, 2019), Death and salvation of refugee women on European borders: Race, gender and class of bodies and power (Anthropology Today, 2021), Teleologie di emancipazione, senso del sé, trasgressioni. Fratture nella lettura delle biografie violate e dell’azione nelle istanze di protezione (Antropologia, 2021).