Si è svolta oggi pomeriggio, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, la presentazione del volume “Forum sull’Italicum – Nove studiosi a confronto”, edito da Giappichelli e curato dai proff. Antonio Ruggeri, ordinario di Diritto costituzionale dell’Università di Messina, e Alessio Rauti, ricercatoredi Diritto costituzionale e docente di Diritto pubblico nell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. Ospiti d’eccezione, la sen. Anna Finocchiaro e l’on. Gianpiero D’Alia.Il saggio rappresenta una discussione fra studiosi sulla nuova legge elettorale (c.d. Italicum), approvata in via definitiva il 6 agosto del 2015, con una particolare attenzione alla cruciale questione se essa abbia rispettato a pieno le indicazioni fornite dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 1 del 2014. L’Italicum disciplina l’elezione della sola Camera dei Deputati a decorrere dal 1º luglio 2016 e sostituisce la precedente legge elettorale del 2005, modificata dalla Corte Costituzionale con un giudizio di illegittimità costituzionale nel dicembre 2013.
Dopo i saluti introduttivi del Rettore, prof. Pietro Navarra, ha preso la parola il prof. Antonio Saitta, coordinatore dei lavori, che ha introdotto il dibattito cedendo poi la parola al prof. Ruggeri, che ha dato lettura del contributo alla tavola rotonda offerto dal prof. Silvio Gambino, ordinario di Diritto Pubblico Comparato. Hanno in seguito continuato a dibattere sull’Italicum l’on. Giampiero D’Alia, Presidente della Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali e la sen. Anna Finocchiaro, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato.
“Il percorso intrapreso adesso è indirizzato a rendere coerenti ed integrati la riforma costituzionale e la legge elettorale – ha dichiarato D’Alia – e penso che adesso si possa, e si debba, discutere di questo nuovo sistema di scelta dei rappresentanti in parlamento”.
“Il dibattito politico della legge non si è arrestato con l’approvazione del testo e ora urge la questione di un possibile ritocco all’Italicum che viene invocato non solo dai partiti minori – ha aggiunto la Finocchiaro – Credo sia stato comunque un successo avere una legge elettorale dopo dieci anni in cui le forze politiche, nella speranza di vincere le elezioni, si appoggiavano ad uno strumento politico imperfetto e mortificante come il porcellum”.
Le conclusioni sono state affidate infine al prof. Antonio Ruggeri.