Era il 19 luglio del 2007 quando l’Università di Messina accoglieva con partecipazione l’iniziativa, promossa dall’Associazione Studentesca Atreju, di piantare nel giardino antistante il Rettorato un albero di ulivo in ricordo della strage mafiosa, nella stessa data del 1992, in via Mariano D’Amelio in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Da allora, ogni anno viene celebrata una commemorazione con la deposizione di un cuscino di fiori davanti a quell’albero ai cui piedi una targa ricorda la celebre frase di Borsellino: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”Anche quest’anno alla celebrazione, introdotta dagli studenti Daniele Travisano e Alessio Micalizzi, l’Ateneo di Messina ha partecipato ufficialmente, a testimonianza della condivisione dei valori evocati. Erano presenti anche la Presidente della Giunta Sezionale dell’Associazione Nazionale Magistrati, dott.ssa Maria Teresa Arena, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, avv. Vincenzo Ciraolo, il Consigliere Comunale Piero Adamo e il rappresentante dell’Associazione XIX Luglio, Ferdinando Croce, che ha partecipato all’organizzazione.
Il pro-rettore con delega alla legalità, prof. Antonio Saitta, ha tenuto a segnalare, durante il suo discorso, che “la lotta alla mafia deve essere un valore fondante sempre e in modo particolare in un territorio come il nostro. Oggi – ha proseguito – ricordare il sacrificio del 1992 e di tutti gli altri martiri della mafia riveste un’importanza maggiore a seguito delle folli strumentalizzazioni alle quali abbiamo dovuto assistere ieri e trovo particolarmente bello questa testimonianza parta dagli studenti del nostro Ateneo e per questo li ringrazio a nome di tutte le componenti”.
“E’ importante per noi ragazzi nati negli anni ’90 commemorare il sacrificio di un eroe come Borsellino – ha sottolineato Daniele Travisano – solo in questo modo possiamo trasmettere ai nostri coetanei gli ideali e i valori di questi grandi personaggi”. Alessio Micalizzi, altro componente di Atreju, ha poi aggiunto che “proprio dagli studenti deve partire la svolta per dare nuova linfa all’Università, alla regione e a tutta la nazione”.
Sono infine intervenuti l’avvocato Vincenzo Ciraolo e il magistrato Maria Teresa Arena evidenziando l’importanza di questi momenti per formare le coscienze delle nuove generazioni.
L’iniziativa di Atreju proseguirà domenica con la consueta fiaccolata che partirà alle ore 20.30 da Piazza del Popolo.