Da giovedì 9 a sabato 11 novembre, l’Aula Magna del Rettorato ospiterà il 29° Convegno Nazionale dei Genetisti Forensi Italiani.
Il programma congressuale consentirà di raccogliere l’attualità e le prospettive dell’analisi genetica forense, anche dal punto di vista giuridico (giudiziale e dottrinale), con particolare riferimento a procedimenti/processi coinvolgenti persone fragili/indifese/vulnerabili.
Al convegno, presieduto dai proff. Alessio Asmundo (Ordinario afferente al Dipartimento BIOMORF di UniMe) e Paolo Fattorini (Presidente Ge. F.I. e docente dell’Università di Trieste), prenderanno parte docenti, giuristi ed esperti che apriranno il Congresso, dopo i saluti delle Autorità previsti alle ore 15, con una tavola rotonda in cui saranno illustrati i cambiamenti per le attività del genetista forense introdotti nell’ordinamento dalla “riforma Cartabia”.
Nel corso della tre giorni, che prevede anche sessioni dedicate, si discuterà anche di innovazione, dei limiti applicativi introdotti dalle analisi NGS per casi, anche, “difficili” e dalle tecniche di DNA phenotyping per la ricostruzione dell’identikit somatico dal punto di vista molecolare. Sarà dato spazio alla presentazione dei risultati dei progetti collaborativi del Gruppo e rilievo alla comunicazione di studi scientifici originali, nell’ambito di una sessione riservata ai “giovani ricercatori”, previa selezione dei contributi, anche allo scopo di premiare il migliore tra essi da parte del Direttivo. Concluderà il Convegno una sessione relativa al significato dell’activity level nelle sue varie fasi: dalla gerarchia delle proposizioni, al processo analitico e, quindi, all’interpretazione degli esiti rispetto alle finalità probatorie.