Trasparenza, anticorruzione e performance: le tre parole chiave dell’Assemblea generale del CoDAU, il Convegno dei Direttori Generali delle Università, che si è svolto oggi per la prima volta presso l’Università degli Studi di Messina.
Le discussioni in seno alla Tavola Rotonda, dal titolo “Dalla Programmazione strategica alla gestione della Performance negli Atenei”, sono state introdotte dal Presidente del CoDAU, dott. Cristiano Nicoletti, che ha preliminarmente definito le finalità dell’associazione: la gestione dei rapporti con i vari Ministeri per incentivare gli studi e la ricerca, la promozione dell’integrazione a livello europeo ed extraeuropeo e la diffusione di buone pratiche amministrative e gestionali. In virtù del ruolo di spicco giocato dall’Ateneo pelorotiano, il Rettore, prof. Pietro Navarra, è stato chiamato a raccontare le linee guide messe in atto negli ultimi due anni e mezzo e che hanno fatto di Messina un’emblema di best pratice per le altre università, conquistandosi il secondo posto in Italia per la sostenibilità della didattica. I punti cardine della nuova gestione sono stati riassunti nell’accurata razionalizzazione delle macchina amministrativa, che ha visto ridurre notevolmento la dispersione delle risorse in misura del 40%, e nell’introduzione di nuove piattaforme informatiche utili a monitorare le attività didattiche e amministrative.
A rappresentare Unime in sede CoDAU è il Direttore Generale dell’Ateneo, prof. Francesco De Domenico, di recentemente chiamato a rappresentare l’associazione all’interno dell’Osservatorio Nazionale per il Diritto allo Studio: “La nostra Università si è distinta negli ultimi anni per buone pratiche nell’ambito della trasparenza, anticorruzione e performance, i tre pilastri che l’ANVUR ha individuato al fine di predisporre il cosiddetto piano integrato delle amministrazioni universitarie – ha spiegato il D.G. – e siamo orgogliosi di ospitare oggi questo incontro che ha come obiettivo quello di individuare pratiche comuni tra gli Atenei al fine di operare attraverso percorsi condivisi”.