Si è svolta oggi pomeriggio, in una affollatissima Aula Magna, una conferenza d’ Ateneo sul tema “Fondazione Università di Messina: finalità, compiti e assetti statutari”; all’incontro hanno partecipato docenti, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti eletti negli organi collegiali.
“La Fondazione Università di Messina”- ha detto il Rettore, prof. Francesco Tomasello- “così concepita è uno strumento a disposizione ed una grande risorsa sia per l’Università che per il territorio e si muove con fondi ottenuti nell’ambito dell’Università ma da gruppi di ricerca”.
Nel suo intervento il Rettore ha poi evidenziato i passaggi che hanno portato alla istituzione della Fondazione (Senato, Consiglio di Amministrazione e MIUR), ha sottolineato inoltre che l’A.O.U. “G. Martino” ha chiesto di far parte della Fondazione come partecipante istituzionale.
Il prof. Tomasello ha infine presentato il docente dell’Università di Bologna, prof. Stefano Recchioni, che ha predisposto lo Statuto della Fondazione ed è stato scelto come consulente dell’Università di Messina per le sue competenze riconosciute a livello nazionale.
“La Fondazione deve essere pensata come un potenziamento dell’Università- ha detto il prof. Recchioni- e non come una istituzione che sottrae risorse , ed anzi serve a gestire le ricchezze dell’Università in maniera più efficiente”.
Subito dopo si è svolto un animato dibattito, durante il quale sono intervenuti i professori Guido Signorino e Antonio Saitta, docenti dell’Ateneo Peloritano ed il sindacalista Franco Di Renzo della CGIL, che hanno evidenziato le loro criticità sulla Fondazione, definendo inoltre tardiva la convocazione di una Conferenza d’ Ateneo sull’argomento, essendosi ormai concluso l’iter procedurale.
La Fondazione Università di Messina è stata costituita ai sensi del D.P.R. 254/01, secondo cui le Università possono costituire Fondazioni di diritto privato per lo svolgimento delle attività strumentali e di supporto alla ricerca e infatti delle 81 Università che formano il sistema universitario italiano, sono già oltre 20 quelle (tra le altre, oltre a Messina, Milano, Modena, Venezia, Teramo, L’Aquila, Salerno, Reggio Calabria) che hanno costituito le Fondazioni Universitarie. A 10 anni dall’introduzione del D.P.R. 254/01, infatti, solo 1 Ateneo su 4 ha fondazioni Universitarie, i restanti non hanno ancora pienamente integrato quello che, accanto a didattica e ricerca , si può considerare il terzo obiettivo: lo sviluppo del territorio, ciò è quanto è emerso da un convegno sulle Fondazioni Universitarie e sul loro ruolo nell’economia della conoscenza, svoltosi ieri a Milano e organizzato dalla Fondazione Università IULM ed il C.N.F.U. (Coordinamento Nazionale Fondazioni Universitarie).
La Fondazione Università di Messina non ha fini di lucro ed opera nell’esclusivo interesse dell’Ente di riferimento, l’Ateneo di Messina; la Fondazione, come previsto dallo Statuto, ha per scopo l’esercizio di attività strumentali scientifiche e di supporto alla didattica ed alla ricerca in campo neurooncologico, oncologico, agroalimentare, caratterizzazioni dei materiali e in altri settori di ricerca e in ogni altro Progetto strategico che verrà individuato dal consiglio di amministrazione.
Sono organi della Fondazione: il Presidente, il Consiglio di Amministrazione (costituito da cinque componenti, uno dei quali nominato dal MIUR), il Collegio dei Revisori dei Conti e il Comitato Scientifico.
Per quanto attiene ai rapporti tra la Fondazione e I’Università degli studi di Messina, l’Ateneo ha il compito di definire le linee guida dell’ attività della Fondazione per tutta la durata del consiglio di amministrazione.
Le linee guida sono aggiornate di anno in anno con conseguente rimodulazione delle risorse previste o qualora siano individuate nuove o maggiori spese con il reperimento di risorse aggiuntive.
L’Università degli studi di Messina approva su proposta del proprio Consiglio di amministrazione il piano pluriennale delle attività della fondazione nonché il “Piano di attività annuale” elaborato dal consiglio stesso.
L’approvazione del piano pluriennale di attività deve comunque essere conforme alle predette linee guida.
Al termine di ogni biennio l ‘Università degli studi di Messina verifica l’attuazione delle linee guida di attività e l’adempimento delle convenzioni. In caso di mancata o grave irregolarità nell’attuazione delle linee guida di attività o di grave inadempimento l’ Ateneo può procedere alla revoca ed alla contestuale destituzione dei componenti il consiglio di amministrazione dalla stessa designati.