Si è svolta, con ampia partecipazione, la giornata inaugurale dedicata al Laboratorio di Diritto Calcistico – III edizione. Dopo i saluti istituzionali e la relazione introduttiva del prof. Francesco Rende, la prima sessione dei lavori è stata dedicata alle professionalità che ruotano attorno al calcio quali avvocati, agenti e giudici sportivi per i quali si rende necessaria una sempre maggiore specializzazione anche per far fronte all’evoluzione dell’ordinamento sportivo in costante tensione con l’ordinamento statale. Ma la struttura organizzativa delle società di calcio è sempre più complessa e ciò ha comportato l’emergere di figure professionali nuove. Tra queste, il talent manager punto di riferimento per i giovani del vivaio che, come ricordato da Marco Storari (Professionals talent development Juventus F.C) e dall’avv. Aurelio Marioana, sono seguiti meticolosamente dal proprio club non soltanto dal punto di vista atletico, ma in tutti gli aspetti della propria vita che possono riflettersi sulla crescita professionale. Il controllo che le società esercitano sui propri calciatori e gli interessi economici che gravitano attorno al calcio ha determinato, poi, una radicale trasformazione anche del mestiere di giornalista sportivo con la progressiva dispersione, come ricordato dal dott. Stefano Bizzotto (telecronista Rai), di quella componente di umanità che da sempre lo contraddistingue. Così, anche per il diffondersi dell’uso dei social network, ha evidenziato il prof. Francesco Pira (docente dell’Ateneo peloritano), il giornalismo di oggi non mira più a suscitare emozioni, quanto a generare impulsi dei tifosi per suscitarne le reazioni. Gli appassionati di sport oggi sono interessati anche alle vicende economiche e giuridiche delle società e ciò rende necessario, come ha evidenziato l’avv. Fabrizio Carbone, una formazione del giornalista anche in questi settori.
Il Laboratorio proseguirà sino al 28 maggio, con la prossima sessione dedicata a sport e business; tra gli ospiti i dirigenti della Juventus Giovanni Manna e Stefano Braghin.