Dati eccellenti per il webinar “Emergenza COVID-19: impatto sanitario e risvolti economici e sociali della pandemia”, trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’Università di Messina. Gli insight (statistiche) della diretta, organizzata col patrocinio dell’Ateneo, dalle Associazioni Figli d’Ippocrate, clAud e Orione, hanno fatto registrare una copertura organica (il numero delle persone raggiunte dal post) di oltre 100 mila persone collegate, con un totale di oltre 2.300 tra reazioni, commenti al post e condivisioni. I clic totali, comprensivi della riproduzione video, hanno superato quota 9.600.
Ai lavori, moderati dal Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella e presieduto dal Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea; hanno partecipato il prof. Giuseppe Nunnari (che ha relazionato sui Risvolti sanitari della pandemia nel breve e nel medio termine e sulle possibili prospettive terapeutiche); il prof. Antonio Versace (Organizzazione e gestione del COVID Center in un Policlinico universitario); la prof.ssa Maria Caruso (Ruolo del personale sanitario e risvolti assistenziali nella gestione della pandemia); il prof. Giacomo Oteri (Odontoiatria e Covid-19, precauzioni da adottare e protocolli di prevenzione dell’infezione); la prof.ssa Giovanna Spatari (Gestione degli ambienti di lavoro: le nuove ‘regole’); la prof.ssa Maria Quattropani (Risvolti psicologici della pandemia); la prof.ssa Domenica Farinella (Risvolti sociologici della pandemia nel breve e nel medio termine); il prof. Gustavo Barresi (Risvolti economici della pandemia: il controllo manageriale e le sue indicazioni).
“Ringrazio le Associazioni studentesche e tutti i colleghi docenti – ha commentato il Rettore – per la disponibilità e la volontà dimostrate nel voler affrontare il tema dell’impatto medico e sociale dello tsunami COVID-19. Questa emergenza sanitaria ha visto unirsi, in prima linea, UniMe e Policlinico ‘G. Martino’; questa Fase 2 che da poco è stata avviata rappresenta, senza dubbio, un momento importante per rinforzare ulteriormente un sistema ospedaliero e universitario che dovrà farsi trovare pronto qualora dovessero ripresentarsi altri problemi legati alla pandemia. Il nostro Ateneo, anche se la nostra Regione non è stata fra le più colpite, è stato comunque soggetto ad importanti modifiche, affrontate al meglio”.
“Questo seminario online – ha aggiunto il prof. Moschella – vede, in qualità di relatori, la partecipazione di alcuni fra gli attori che sono prontamente intervenuti nell’azione di contrasto al coronavirus. Disidero ringraziare le Associazioni di studenti, promotrici di questo incontro, e rimarcare l’impegno e la sensibilità del Rettore, stella polare di tutta la comunità accademica in questo periodo difficile. La cultura del lavoro, nell’ottica di questa emergenza, ha posto in risalto alcune eccellenze del Paese che, in precedenza, sono state sottovalutate e messe da parte. In particolare, mi riferisco alla sanità, ma anche all’Università ed all’istruzione.
Per la salvaguardia dei lavoratori in questi mesi di emergenza sanitaria – ha detto la prof.ssa Spatari, Presidente della Società Italiana di Medicina del Lavoro – il primo passo è stato quello dell’identificazione del rischio sino a giungere alle forme di tutela. In attesa del vaccino, sin dall’inizio comprendere i rischi della pandemia è stato fondamentale per attuare non solo le misure di contenimento, ma anche per dotarci dei presidi di protezione individuali che sono basilari nell’approccio metodologico in ambito lavorativo. Tutto ciò, anche, in considerazione del fatto che circa il 10% dei contagi in Fase 1 avvenivano in ambienti di lavoro. Il dato tiene conto anche delle attività lavorative che, per caratteristiche intrinseche, sono più a rischio di altre. Organizzazione Mondiale della Sanità e CDC hanno fornito alcune indicazioni di tutele che sono state recepite anche per la stesura della Fase 2 del nostro Ateneo. Il documento che la riguarda, in ragione delle comprensibili evoluzioni del caso, è soggetto a numerosi aggiornamenti ed anche in ambito della sua redazione non è stato facile produrlo. In generale, nei posti di lavoro, come ognuno di noi ha appreso da tempo, è necessario evitare l’aggregazione ed è utile proseguire il proprio servizio da casa per tutti coloro i quali possono svolgere l’attività tra le mura domestiche.
Per quanto concerne questo aspetto, grazie all’impegno del personale Tecnico Amministrativo dell’Ateneo, l’Università di Messina ha ottenuto risultati virtuosi. Ogni misura di tutela dei lavoratori è contemplata nel DPCM del 26 aprile 2020 ed all’interno di un protocollo che ha visto, tra le altre, anche la firma delle sigle sindacali. Allo stato attuale restano di fondamentale importanza – ha aggiunto la docente – la sanificazione degli ambienti ed il corretto uso dei dispositivi di protezione individuale succitati, senza abusarne. Attualmente è necessario anche il controllo della temperatura per chi si reca nel luogo di impiego. Ad ampliamento del ventaglio delle misure di tutela vi è, inoltre, un protocollo per il lavaggio delle mani, sottoscritto dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro insieme a società di sanità pubblica. Nel contesto di tutti questi provvedimenti, gli Atenei (fra questi anche l’Università di Messina) si sono industriati per testare e fornire igienizzanti e mascherine, rivestendo un ruolo importante per l’Italia”.
Nel corso del webinar è stato anche mostrato il video di un dialogo fra gli operatori sanitari e Concetta Lenzi, nonnina di 100 anni che aveva contratto il coranavirus ed è guarita dopo un periodo di ricovero e le successive cure presso all’AOU ‘G. Martino’.