Si è svolto in Aula Magna un incontro sul tema “Per una Costituzione della terra”, un convegno, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza sul tema del volume scritto dal prof. Luigi Ferrajoli, emerito di Filosofia del diritto all’Università di Roma Tre. Dopo i saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea e dei proff. Franco Astone e Concetta Parrinello, l’incontro è stato introdotto dai proff. Antonio Saitta e Alessio Lo Giudice.
Protagonisti di un dialogo sul tema introdotto, sono stati il prof. Ferrajoli ed il prof. Gaetano Silvestri, Presidente emerito della Corte Costituzionale.
Esistono problemi globali che non fanno parte dell’agenda politica dei governi nazionali, anche se dalla loro soluzione dipende la sopravvivenza dell’umanità. Il riscaldamento climatico, il pericolo di conflitti nucleari, le disuguaglianze, la morte di milioni di persone ogni anno per mancanza di alimentazione di base e di farmaci salva-vita e le centinaia di migliaia di migranti in fuga segnano il nostro orizzonte presente e futuro. In gran parte dipendono dall’assenza di limiti ai poteri selvaggi degli Stati sovrani e dei mercati globali. Tuttavia, sottolinea Luigi Ferrajoli, un’alternativa istituzionale e politica è possibile e la sua stella polare è una Costituzione della Terra. Non si tratta di un’ipotesi utopistica. Al contrario, è la sola risposta razionale e realistica allo stesso dilemma che Thomas Hobbes affrontò quattro secoli fa: la generale insicurezza determinata dalla libertà selvaggia dei più forti, oppure il patto di convivenza pacifica basato sul divieto della guerra e sulla garanzia dell’abitabilità del pianeta e perciò della vita di tutti. La vera utopia, l’ipotesi più inverosimile, è l’idea che la realtà possa rimanere così com’è: l’illusione cioè che potremo continuare a fondare le nostre democrazie e il nostro tenore di vita sulla fame e la miseria del resto del mondo, sulla forza delle armi e sullo sviluppo ecologicamente insostenibile delle nostre economie. Solo una Costituzione della Terra che istituisca un demanio planetario a tutela dei beni vitali della natura, metta al bando le armi, a cominciare da quelle nucleari, e introduca un fisco globale e idonee istituzioni globali di garanzia in difesa delle libertà fondamentali e in attuazione dei diritti sociali di tutti può realizzare l’universalismo dei diritti umani, assicurare la pace e, prima ancora, la vivibilità del pianeta e la sopravvivenza dell’umanità.
“Questo libro non è un’utopia ma una strada per affrontare la crescita delle disuguaglianze e la morte di milioni di persone nel mondo, per occuparsi dei drammi e per difendersi dai poteri che minacciano la sicurezza di intere popolazioni, ne consiglio la lettura perché è una boccata d’aria per tutti” – ha concluso il prof. Silvestri.