Si è chiuso oggi il primo “Workshop e Field Training” del Master di I livello in Geologia Forense con una prova sul campo che ha visto esperti italiani, inglesi, irlandesi e scozzesi di geologia forense analizzare, con metodi e tecnologie innovative, una scena del crimine allestita per l’occasione nelle colline della pineta della SIR (Facoltà di Scienze e Tecnologie) in contrada Papardo.
Le geologia forense è una disciplina che, ormai frequentemente, applica tecniche geo-scientifiche a casi giudiziari, penali e civili. In modo particolare, stamane gli studenti del master (laureati in Scienze Geologiche e Scienze Naturali) e alcuni rappresentati delle forze armate hanno avuto l’opportunità di apprendere da esperti di fama internazionale italiani e britannici (della IUGS International Union of Geological Sciences – Initiative on Forensic Geology) i principi teorico e pratici utilizzati dalla Pedologia Forense per ricercare, studiare, analizzare e georeferenziare le tracce di terreno collegate ad un reato, con strumentazioni elettromagnetiche, quali il GPR (Ground Penetrating Radar o georadar) ed il metal detector.
Un’opportunità inedita non solo per Messina – ha sottolineato la direttrice del Master, prof.ssa Roberta Somma – dal momento che il Master proposto dall’Università di Messina rappresenta un’occasione unica a livello europeo.”
Ad organizzare l’evento è stato il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, della Sicurezza, del Territorio, degli Alimenti e della Salute “Carmelo Abbate” (S.A.S.T.A.S.), in collaborazione con la SIR Facoltà di Scienze e Tecnologie.
Il percorso didattico formativo proseguirà ancora sino a dicembre 2016 ed è tra l’altro prevista, nei prossimi mesi, una nuova sessione pratica presso il Comune di Alì Superiore, partner del Master insieme al reparto RIS dei Carabinieri di Messina e della Polizia di Stato.