Si è svolta, nell’Aula Magna del Rettorato, la presentazione del libro “Risa”, seconda opera narrativa del prof. Michele Ainis, costituzionalista e saggista messinese.
Un romanzo che affronta il tema della memoria perduta, attraverso uno splendido espediente narrativo: la scomparsa dei monumenti e degli edifici cari al protagonista del racconto, Diego, di ritorno dalla Pianura Padana a Messina per far visita all’unico parente che gli rimane dopo la morte della Zia Rosa, il fratello prete Jacopo. Una ricerca spirituale lungo un percorso topografico di simboli e misteri ancestrali della città dello Stretto, che si riscopre ricca di segreti.
Il pomeriggio si è aperto con la proiezione di immagini dello Stretto e dei suoi fondali, accompagnate da una voce narrante. Nei saluti introduttivi il prof. Giovanni Moschella, Prorettore Vicario, ha sottolineato l’importanza del consolidarsi di una cultura della memoria. Ha sottolineato come l’opera di Ainis riesca a portare alla luce con i ricordi anche le contraddizioni della nostra città e la realtà che vive chi ha dovuto lasciare la nostra terra.
Prima di iniziare a conversare con la giornalista Anna Mallamo, Ainis ha ricevuto i complimenti e le congratulazioni degli intervenuti, la prof.ssa Patrizia Accordino dell’associazione AluMnime e Patrizia Bonanzinga, la quale ha annunciato che organizzerà una serie di incontri con l’autore nelle scuole nel prossimo anno scolastico.
“C’è in me un sentimento di imbarazzo nel parlare adesso del libro – ha detto emozionato il prof. Ainis – perché quando scrivi un romanzo sono gli altri che stabiliscono cosa c’è al suo interno. Questo perché il linguaggio letterario è allusivo, evocativo ed indiretto, viaggia per metafore, come Messina che è una metafora purtroppo di una condizione propria di tutto il Sud.”