Questo pomeriggio, la Sala dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti ha ospitato il quarto appuntamento della Rassegna “Leggere il presente”, organizzata dall’Ateneo in collaborazione con Taobuk. Ospite dell’Università di Messina è stato il filologo, docente e saggista italiano Luciano Canfora il quale ha narrato i punti chiave del suo saggio “La scopa di Don Abbondio. Il moto violento della storia” (edito Laterza – 2018), prodotto fedele di un’acuta riflessione, impietosa ma realistica, sulla crisi sociale e politica delle democrazie occidentali, sulle dinamiche e i rapporti di forza che orientano il “movimento sinuoso” della storia mondiale, sull’arretramento della sinistra nei Paesi industrializzati e, infine, sul dovere di non affossare gli ideali di libertà, fraternità e uguaglianza sanciti dalla Rivoluzione Francese. La scopa di Don Abbondio, nei “Promessi Sposi” era la peste, un evento cataclismatico per eccellenza, capace di fare strage di umili e potenti in maniera indiscriminata.
All’incontro hanno preso parte il Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella ed il Presidente Taobuk, dott.ssa Antonella Ferrara.
Durante il dialogo con la giornalista prof.ssa Patrizia Danzè, il prof. Canfora ha espresso la sua ricetta affinché l’umanità, da schiava, possa ritrovare se stessa e la propria dignità.
“A partire dal XIX – ha commentato Canfora – la narrativa ha incominciato a nutrirsi di storia, commentando e ricostruendo il suo moto nel corso del tempo. E’ molto più facile criticare, ma è difficilissimo dare ricette, in particolare per una situazione così grave e pregiudicata quale è quella della società odierna. Posso solo ripetere quello che dico sempre, cioè, che la struttura più salvifica nella società contemporanea è la scuola; l’istruzione può riscattarci per ottenere un futuro migliore. Da circa 3000 anni, si cerca di risolvere il problema dell’uguaglianza sociale, che rappresenta anche un proposito dell’art. 3 della nostra Costituzione Italiana. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’uguaglianza sostanziale fra i cittadini. E’ un grande obiettivo, importante, giusto e difficile. Più che ottenere un risultato, ritengo che si ottiene una lotta per il risultato. Tutto ciò è già qualcosa”.