Il Festival, quest’anno dedicato al Padre gesuita Paolo Dall’Oglio (fondatore in Siria della comunità al-Khalil), si svolgerà dal 4 al 7 ottobre nelle città di Messina, Catania e Reggio Calabria. E’ organizzato dal Comitato Promotore composto da Mesogea, COSPE onlus, Associazione Musicale Etnea, People on the Move, Sabir srl, Officine Culturali, grazie anche al prezioso sostegno dell’Ateneo peloritano ed al coinvolgimento di enti, ordini professionali e associazioni culturali e del volontariato.
Insieme al Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea ed al Prorettore Vicario, prof. Giovanni Moschella, l’evento è stato illustrato da Ugo Magno (presidente del Comitato Promotore SabirFest), da Caterina Pastura (Comitato Promotore SabirFest), da Gigi Spedale (presidente di Rete Latitudini), Biagio Guerrera (SabirFest Catania), Maria Lucia Parisi (SabirFest Reggio Calabria).
“Riparare l’umano” è il tema guida annuale e rappresenta un invito, ma al contempo “azzardo” per mettere in luce, con un approccio multidisciplinare, dissonanze, squilibri e abusi del nostro tempo e provare a far emergere il desiderio, la determinazione a non rassegnarsi, a non subirli.
“Sono orgoglioso – ha dichiarato il Rettore – che l’Università abbia il compito di coadiuvare le varie attività culturali del festival. Questo conferma lo spirito di servizio che anima l’Ateneo. Il SabirFest si sta sempre più affermando come uno dei principali appuntamenti per il mondo culturale messinese e, più in generale, di quel territorio che costituisce proprio il principale bacino d’utenza dell’Università. Nel 2017, solo a Messina, si sono registrati 5mila visitatori, cifra che raddoppia se si considera l’afflusso a Reggio e Catania. Voglio ringraziare i volontari che collaboreranno per garantire il buon esito di tutti gli eventi, molti dei quali si svolgeranno nel plesso centrale dell’Ateneo. Alcuni dei volontari sono studenti e ciò è davvero molto bello ed importante”.
“Particolarmente significativa – ha aggiunto il prof. Moschella – la partecipazione dei vari Dipartimenti universitari, attraverso seminari e performance a cura di studenti e docenti dell’Ateneo peloritano. Ci saranno anche alcuni contributi di diversi professori ed esperti provenienti da altre Università italiane. Il festival coinvolgerà anche l’Orto Botanico, che ospiterà la ‘Passeggiata botanica’ a cura di Rosella Picone e del botanico e scrittore francese Benoit Vincent, l’Ordine degli avvocati di Messina e l’Ordine degli architetti di Messina”.
“Grazie alla collaborazione dell’Università di Messina e di tutti gli altri enti, gruppi e associazioni che ci sostengono. Senza di loro – ha detto Ugo Magno – SabirFest non potrebbe nemmeno cominciare. Alla V edizione, SabirFest è finalmente e pienamente in tre città: Messina, Catania e Reggio Calabria. Nei quattro giorni, 4-5-6-7 ottobre, ci saranno 121 eventi – 66 a Messina, 37 a Catania e 18 a Reggio Calabria – con 240 relatori. SabirFest mette in rete gli operatori culturali: 40 enti e associazioni collaborano nelle tre città, a queste si aggiungono parecchie altre collaborazioni per i singoli eventi. Sono 140 i volontari che rappresentano la spina dorsale dell’evento. Sono proprio loto il motivo del nostro rinnovato entusiasmo. SabirLibri, in particolare, coinvolge tre grandi librerie, a Messina, Catania e Reggio Calabria; ciascuna con 50 Case Editrici (in massima parte nazionali) che propongono 1500 titoli”.
“Pensiero e pratica della riparazione – ha commentato Caterina Pastura – percorrono tutti gli incontri della V edizione di Sabirfest cultura e cittadinanza mediterranea, cercando di mettere in luce, attraverso i molteplici significati del ‘riparare’, l’esigenza e l’urgenza di conoscere, sperimentare, creare strategie di resistenza alle derive dell’ideologia di un mondo e di un’umanità usa e getta. Con l’umiltà e la determinazione che tutti i sensi del verbo riparare suggeriscono ed esprimono, abbiamo cercato di proporre occasioni per riflettere sulla condizione umana, a partire dai luoghi in cui viviamo, dal Mediterraneo in cui tornano pericolosamente ad alzarsi le voci di chi nomina, numera e tratta le persone come cose. ‘Riparare’ è una pratica della conoscenza e della relazione”.
“La Rete Latitudini, che ha sempre sostenuto e difeso le ragioni dei meno forti – ha detto Gigi Spedale – nel contesto di SabirFest 2018, intende dare un contributo per la “riparazione” di ciò che nei rapporti umani si è deteriorato. Potrebbero rivelarsi, in tal senso, più facili e immediate da intendere le parole di chi viene considerato “altro” e non meritevole di pari diritti”.
Le iniziative di queste tre giornate verteranno su un ampio ventaglio di ambiti culturali, mediante il teatro, la musica, le arti visive ed anche seminari, laboratori, incontri che coinvolgeranno, insieme al pubblico, scrittori, esperti, studiosi ospiti della manifestazione. Da segnalare, in particolare, l’evento “Il Mediterraneo che vogliamo è un progetto comune? Come Costruirlo?”, che si svolgerà presso l’Aula Magna del Rettorato, alle ore 17 di giovedì 4 ottobre. La stessa Aula Magna, alle ore 15.30 di venerdì 5 ottobre, ospiterà “Il coraggio di ogni giorno – Donne, libertà e diritti nel Mediterraneo”, incontro dedicato alla prof.ssa Maria Antonella Cocchiara.