“Dipinta di Blu. Brevi note sull’Europa presente” è il titolo del saggio di Massimo Palumbo, presentato venerdì scorso nell’Aula magna della ex Facoltà di Economia.
Il libro del messinese Palumbo, funzionario della commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo, ha rappresentato un’occasione per parlare agli studenti dell’Unione Europea e per portare una “ventata di fiducia” nelle istituzione europee.
Il titolo del libro allude non solo alla bandiera, simbolo dell’Unione europea, ma – come ha spiegato l’Autore – anche al brano musicale Nel blu dipinto di blu, di Domenico Modugno, che vinse il Festival di Sanremo del 1958, anno in cui entrò in vigore il Trattato di Roma che istituì la Comunità economica europea e che ha rappresentato un momento di grande crescita per l’Europa, oltre che di sviluppo e di progresso per l’Italia.
L’incontro è stato introdotto dal prof. Giovanni Moschella, Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche e Storia delle Istituzioni ed ordinario di diritto pubblico e dalla prof.ssa Francesca Pellegrino, Direttore del CUST Euromed, ordinario di diritto della navigazione e docente di diritto dell’unione europea presso il Dipartimento di Giurisprudenza, che hanno apprezzato il valore e l’interesse del libro, la chiarezza e semplicità con la quale vengono affrontate le più complesse tematiche dell’Unione europea.
Il dibattito, aperto dalla dott.ssa Adele Marino, docente di diritto dei trasporti, ha coinvolto gli studenti che, in un’aula gremita, hanno potuto confrontarsi con l’Autore sui temi più caldi che l’Europea sta affrontando, dalla crisi economica e monetaria, alla grave situazione in Crimea, allo squilibrio economico e sociale tra paesi ricchi e poveri, al problema dell’immigrazione, alle imminenti elezioni del Parlamento europeo.
Nell’Unione europea ad essere debole – secondo l’Autore – non è tanto l’euro in sé, visto oggi come la fonte di tutti i mali; debole è probabilmente ciò che sta attorno all’euro: organismi e strutture concepite a Maastricht, un’architettura complessa, creata nel 1992 quale risposta all’esigenza di trovare un compromesso tra chi voleva procedere verso una sempre maggiore integrazione e chi, con diffidenza, intendeva impedire ulteriori ingerenze negli affari nazionali da parte delle istituzioni.
Il processo di integrazione europea, definito nel saggio come “un avanzato laboratorio democratico, unico al mondo, di cooperazione volontaria tra diverse nazioni: una realtà in divenire e senza precedenti nella storia” ha incontrato molti momenti di crisi e tante battute d’arresto. Si tratta di capire, secondo Palumbo, quali saranno i futuri scenari, quali i prossimi passaggi e punti di svolta. “La storia non si ferma e nuove sfide continueranno a richiedere alla classe dirigente dei paesi europei la capacità di trovare buone soluzioni, per garantire lo sviluppo armonico delle nostre economie e delle nostre società, per prevenire e governare le crisi dentro e fuori i nostri confini”.
Presentato il libro di Massimo Palumbo
Comunicato n. 78