Si è svolta nella Sala Senato dell’Ateneo una conferenza stampa nel corso della quale è stato presentato il progetto di ricerca relativo alla mappatura delle biocenosi bentoniche dell’area di Capo Peloro.
All’incontro sono intervenuti il prof. Emilio De Domenico, Vice Direttore del Dipartimento Chibiofaram, la prof. ssa Nancy Spanò, Responsabile scientifico del progetto e docente del Dipartimento, il Comandante della Capitaneria di Porto, Nazzareno Laganà e il Dott. Gianmichele Iaria, Coordinatore tecnico del progetto.
“Il nostro Dipartimento- ha detto il prof. De Domenico- non poteva non essere a disposizione della Capitaneria nell’intraprendere questo progetto, rientra, infatti, nelle nostre attività istituzionali che si integrano con quelle proprie della Capitaneria con cui abbiamo il piacere di collaborare da anni e con la quale ne porteremo a breve altri”.
“Si tratta di un progetto per il quale la Capitaneria di Porto ha fortemente voluto la collaborazione dell’Università di Messina – ha detto il Comandante – anche e non solo alla luce dello sprone giuntoci dalle associazioni locali per ciò che riguarda l’ambito della pesca con il cianciolo. Nella zona di Capo Peloro esiste un’ampia incidenza della Posidonia (pianta acquatica) e vi è la necessità di una mappatura che verrà effettuata anche con gli ausili e i riscontri dei nostri sommozzatori, utili oltretutto per il futuro coinvolgimento della Regione Siciliana e l’inserimento dell’area in un SIC (Sito di Interesse Comunitario)”.
“Le mappe che otterremo mediante la ricerca scientifica – ha sottolineato la prof.ssa Spanò – saranno diffuse ampiamente anche sul portale web della Regione Siciliana, all’interno dello spazio dedicato all’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente. Con i risultati del progetto potremmo far si che l’Area di Capo Peloro venga inserita nel circuito SIC e si potranno ottenere benefici anche da altri punti di vista, compreso quello turistico che verrà, certamente, valutato dalle autorità preposte “.
Il dott. Iaria, infine, ha illustrato il progetto sotto il profilo tecnico: “Oltre ai rilievi subacquei, per la mappatura della Posidonia, verranno utilizzate le riprese mediante transetti video e punti fissi. I filmati verranno poi riversati all’interno del programma GIS per calcolare il volume e la densità del tratto mappato. Per l’ambiente corallifero, inoltre, verrà utilizzato il conteggio visivo. In questo modo riusciremo ad avere un risultato complessivo soddisfacente per un progetto che interessa un’area già finita sotto la lente d’ingrandimento della Soprintendenza del Mare”.
La campagna di survey sarà effettuata a bordo dei mezzi navali della Capitaneria di Porto, con il supporto della squadra sommozzatori della Guardia Costiera.